Se “speranza” fu la parola più usata sette anni fa dal presidente Sergio Mattarella nel suo discorso di giuramento, oggi è “dignità” il termine ripetuto maggiormente: ben 18 volte. Altre parole ripetute sono state Parlamento (8 volte), unità (8), Costituzione (6), Democrazia (6), impegno (6). In un lungo passaggio dedicato ai temi sociali, cari a Mattarella, costruito in modo anaforico, il presidente della Repubblica ha ripetuto “dignità è”, seguito da una serie di diritti e impegni a cui tutto il Paese deve lavorare: “azzerare le morti sul lavoro”, “opporsi al razzismo”, “impedire la violenza sulle donne”.
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