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Mafia: Letta, politica di La Torre riscatto dei più deboli

(ANSA) – PALERMO, 30 APR – Enrico Letta si inginocchia
davanti alla lapide che ricorda Pio La Torre e Rosario Di Salvo.
   
È così che, nel luogo dell’agguato di 40 anni fa, il segretario
del Pd esprime la sua commozione richiamando la concezione che
La Torre aveva della politica: “Uno strumento di riscatto per i
più deboli non un’occasione per la sistemazione degli interessi
dei più forti”. In questo percorso Letta ritrova le origini
stesse del segretario del Pci ucciso da Cosa nostra il 30 aprile
1982. Figlio di contadini, era riuscito “con una politica fatta
di sacrifici” a raggiungere risultati fondamentali nella lotta
alla mafia cambiando le norme, codificando il reato di
associazione mafiosa e introducendo nell’ordinamento penale la
confisca dei patrimoni mafiosi.
   
“Con le sue battaglie – aggiunge Letta – ha cambiato la
storia del nostro paese. Lo hanno ucciso ma lui ha vinto. La sua
uccisione si è rivelata infatti per la mafia un fatale
boomerang. Le norme da lui proposte hanno reso più efficace
l’azione contro i poteri mafiosi”.
   
Letta ricorda anche l’ultima battaglia di La Torre per la
pace, un tema che “ci riporta al momento presente”. E annuncia
che a settembre Palermo ospiterà la Festa dell’Unità. Sarà
intitolata a La Torre, dice abbracciando il figlio Franco che
oggi a Palermo presenta un suo libro sull’antimafia tradita.
   
(ANSA).
   


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