Italexit sembra essere riuscita a raccogliere le firme necessarie ed è tra i primi partiti a presentare le liste alle Corti di Appello. Il movimento antisistema del parlamentare, ex M5s, Gianluigi Paragone, ha deciso di puntare su nomi che, quantomeno, si potrebbe definire di rottura.
Nel Lazio 1, candidata come capolista in due plurinominali, l’esponente di Casapound Carlotta Chiaraluce. Conosciuta per un ‘record’ di preferenze nel municipio di X di Roma, ad Ostia, la militante del movimento di estrema destra, sposata con il portavoce nazionale Luca Marsella, oggi tenta quindi la corsa a un seggio alla Camera dei deputati. Sul suo profilo twitter la sua campagna elettorale è già partita: “Saremo la voce di coloro che sono stati emarginati, ghettizzati, e lasciati senza lavoro dal governo Draghi”, si legge in un post con annessa la foto di un suo manifesto elettorale.
La candidatura di esponenti della destra radicale all’interno delle liste di Italexit era stata alla base della rottura dell’alleanza elettorale siglata con Alternativa, il movimento dell’ex cinquestelle Pino Cabras, ma la esponente di Casapound ha avuto la meglio e se il movimento di Paragone supererà lo sbarramento, lei siederà tra gli scranni di Montecitorio. In ogni caso quella di Chiaraluce, non è certo l’unica candidatura su cui Paragone punta: sempre nel Lazio, tra le fila di Italexit, si candiderà anche l’ ex vicequestore no vax Nunzia Schillirò.
Un ex Casapound sarà schierato anche in Calabria e come capolista alla Camera: si tratta Massimo Cristiano. Nelle Marche, invece, alla Corte di Appello di Ancona, i rappresentati, arrivati per primi, hanno confermato che tra i canditati di punta per la corsa alla Camera nell’uninominale di Pesaro ci sarà anche Stefano Puzzer, leader della protesta dei lavoratori portuali poi divenuto simbolo nella battaglia contro il Green pass. A rendere ufficiale la candidatura Massimo Gianangeli, coordinatore regionale del movimento, che presentando le liste ha anche annunciato che capolista per il Senato ci sarà l’infermiere e sindacalista Enzo Palladino, altra “icona della lotta contro il ricatto vaccinale”.
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