C’è stato un incontro stamattina tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e la ministra della Marta Giustizia Cartabia sulla riforma del Csm. Lo si apprende da fonti governative.
Nel suo discorso di insediamento oggi il presidente della Repubblica ha sottolineato la necessità di una riforma della giustizia. “Rivolgo un saluto rispettoso alla Corte Costituzionale, presidio di garanzia dei principi della nostra Carta. Nell’inviare un saluto alle nostre Magistrature – elemento fondamentale del sistema costituzionale e della vita della nostra società –mi preme sottolineare che un profondo processo riformatore deve interessare anche il versante della giustizia. Per troppo tempo è divenuta un terreno di scontro che ha sovente fatto perdere di vista gli interessi della collettività”.
“È indispensabile che le riforme annunciate” per la giustizia “giungano con immediatezza a compimento affinché il Consiglio superiore della Magistratura possa svolgere appieno la funzione che gli è propria, valorizzando le indiscusse alte professionalità su cui la Magistratura può contare, superando logiche di appartenenza che, per dettato costituzionale, devono rimanere estranee all’Ordine giudiziario. Occorre per questo che venga recuperato un profondo rigore”.
Già da dicembre la riforma del Csm è pronta e doveva essere discussa in Consiglio dei ministri prima di Natale. Ma le tensioni crescenti tra i partiti in vista del voto del Quirinale avevano spinto a rimandare. Oggi si è ripreso il filo di quel discorso e l’incontro potrebbe essere il segnale della consapevolezza di dover accelerare e chiudere sulla riforma. Riforma che è già stata oggetto di diversi confronti della ministra con le forze della maggioranza e anche con i rappresentanti della magistratura e dell’avvocatura e la cui urgenza è dettata dal fatto che a luglio scade il Csm in carica e dunque c’è pochissimo tempo per evitare che al voto si vada con le vecchie regole.
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