“Rimanete saldi nella fede! Non lasciatevi confondere!… Gesù Cristo è veramente la via, la verità e la vita, e la Chiesa, con tutte le sue insufficienze, è veramente il Suo corpo.” Questo è uno dei lasciti spirituali che il Papa emerito Benedetto XVI affida ai fedeli nel suo testamento.
Sono dunque parole di amore per Cristo e per la Chiesa quelle che Joseph Ratzinger lascia ai fedeli di tutto il mondo. Sarà il Vaticano a decidere come e quando aprire gli scritti di Papa Benedetto XVI, un testamento spirituale e uno materiale. Il lascito più strettamente spirituale verrà pubblicato nel libro ‘Nient’altro che la verità’ scritto dall’arcivescovo Georg Gaenswein, suo segretario particolare, con Saverio Gaeta, per le edizioni Piemme e in uscita agli inizi di gennaio.
Il testamento spirituale è stato scritto da Joseph Ratzinger nell’estate del 2006 e non è mai stato cambiato. È un testo snello scritto in tedesco (poco più di quattromila battute).
Parallelamente Joseph Ratzinger ha lasciato anche un testamento materiale. Tutto è appunto nelle mani del segretario monsignor Georg Gaenswein.
Il testamento spirituale è un testo di fede, semplice e breve, nel quale tra l’altro ringrazia e cita anche i suoi affetti e la sua Baviera. Si fa riferimento anche ai suoi cari che nel frattempo sono morti ma, a quanto si apprende, Benedetto non volle toccare quel testo neanche successivamente a questi accadimenti.
Riferendosi al libro di prossima uscita, che conterrà dunque il lascito spirituale dei Benedetto XVI, mons. Gaenswein sottolinea che si tratta di “una personale testimonianza della grandezza di un uomo mite, di un fine studioso, di un cardinale e di un Papa che ha fatto la storia del nostro tempo. Ma sono anche un racconto di prima mano che cerca di far luce su alcuni aspetti incompresi del suo pontificato e di descrivere dall’interno il vero ‘mondo vaticano'”. Lo stesso segretario presentò questo progetto a Ratzinger qualche tempo fa al Mater Ecclesiae.
Quello tra Joseph Ratzinger e Georg Gaenswein è stato un lungo rapporto di profondo rispetto e stima reciproca, sin da quando, nel 2003, il futuro Papa nominò segretario personale il giovane sacerdote tedesco. E ancor più dopo l’elezione del cardinale Ratzinger come Benedetto XVI, don Georg ha vissuto costantemente al suo fianco quale suo più stretto collaboratore, ma anche confidente e consigliere, accompagnandolo durante il pontificato e nel tempo successivo alla storica rinuncia del 2013.
Source: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/politica_rss.xml