Finisce al vaglio della Corte costituzionale il primo decreto del governo Meloni, che ha rinviato al 30 dicembre l’attuazione della riforma Cartabia sulla giustizia penale. A sollevare la questione di illegittimità costituzionale è stato il giudice di Siena Simone Spina, anche su eccezione dell’avvocato Paolo Lorenzini, difensore di un imputato accusato di violenza privata e danneggiamento; reati che con l’entrata in vigore della riforma sarebbero diventati perseguibili solo a querela. Nel caso in questione la querela è stata ritirata e dunque il caso si sarebbe dovuto chiudere senza conseguenze per l’imputato.
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