Se M5s dovesse uscire dal governo, l’esecutivo Draghi avrebbe comunque i numeri, tanto alla Camera quanto al Senato, anche se ovviamente sul piano politico l’uscita di un partito cambierebbe profondamente il profilo dell’esecutivo Draghi.
A Montecitorio se venissero meno i 105 voti dell’intero gruppo di M5s, la maggioranza Draghi disporrebbe comunque di 449 deputati (Fi 83, Ipf 51, Iv 31, Lega 131, Leu 9, Pd 97, Coraggio Italia 10, Azione 7, Cd 5, Maie 5, Minoranze linguistiche 4, NcI 1, Italia al Centro 11) sui complessivi 630. Le opposizioni contano 61 voti, mentre 15 deputati del gruppo misto non iscritti a nessuna componente talvolta appoggiano le iniziative dell’esecutivo e talvolta no.
Analoga la situazione a Palazzo Madama dove il Governo, quand’anche i 62 senatori di M5s si tirassero indietro, potrebbe contare sul consenso di altri 203 voti (su 321), escludendo i 6 senatori a vita non sempre presenti (Fi 51, Ipf 10, Iv 10, Lega 61, Pd 39, Autonomie 6, Misto 21, dove confluiscono i parlamentari di Leu, Azione/+Europa, Italia al Centro, NcI, Noi di Centro).
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