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I Cinquestelle al secondo mandato, in 69 rischiano l'incandidabilità

Ci sono molti big tra i 69 parlamentari di M5s che dovrebbero dire addio allo scranno a causa del tetto dei due mandati che il cofondatore del Movimento, Beppe Grillo, è tornato a definire come “sempre più opportuno”. Nell’elenco spiccano nomi storici del Movimento, uno su tutti quello di Luigi Di Maio.

Tra gli altri nomi eccellenti che rischiano, ve ne sono molti che ricoprono o hanno ricoperto cariche istituzionali: il presidente della Camera Roberto Fico, la vicepresidente del Senato Paola Taverna, gli attuali ministri Fabiana Dadone, Stefano Patuanelli e Federico D’Incà, gli ex ministri Alfonso Bonafede, Riccardo Fraccaro, Danilo Toninelli, Giulia Grillo, l’attuale viceministro Laura Castelli, e poi Manlio Di Stefano, Francesco D’Uva, Carla Ruocco, Vito Crimi, Carlo Sibilia e diversi presidenti di Commissioni parlamentari.

Nel dettaglio i deputati al secondo mandato sono in tutto 49, tra questi: la vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni, il capogruppo Davide Crippa, Sergio Battelli, Giuseppe Brescia, Marialucia Lorefice, Filippo Gallinella, tutti e quattro presidenti di Commissione; la sottosegretaria Dalila Nesci, il presidente della Bicamerale sulle ecomafie Stefano Vignaroli, e ancora Francesca Businarolo Maria Pia Azzurra Cancelleri, Tiziana Ciprini, Claudio Cominardi, Federica Daga, Daniele Del Grosso, Diego De Lorenzis, Federica Dieni, Mattia Fantinati, Vittorio Ferraresi, Luca Frusone, Chiara Gagnarli, Luigi Gallo, Marta Grande, Giuseppe L’Abbate, Mirella Liuzzi, Maria Marzana, Salvatore Micillo, Paolo Parentela, Patrizia Terzoni, Angelo Tofalo, Davide Tripiedi, Luigi Vacca, Simone Valente, Alberto Zolezzi.

Terzo mandato a rischio anche per 20 senatori tra cui i due presidenti di Commissione Gian Pietro Girotto e Daniele Pesco, l’ex ministro Nuncia Catalfo, nonché Donatella Agostinelli, Alberto Airola, Laura Bottici, Gianluca Castaldi, Andrea Cioffi, Daniela Donno, Giovanni Endrizzi, Michela Montevecchi, Sergio Puglia, Vincenzo Santangelo.

Il numero totale di coloro che sarebbero a rischio di candidatura e dunque di rielezione – salvo deroghe da voto degli iscritti – salirebbe a 83 se si computassero anche gli ex pentastellati che – a più ondate -, hanno però abbandonato il Movimento.


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