E’ stato hackerato il profilo Twitter del ministero della Transizione ecologica, dove appariva, invece della foto ufficiale, un’immagine che ritrae il fondatore di Ethereum Vitalik Buterin. L’immagine è poi stata rimossa. Al momento sul profilo ufficiale del ministero non appare più nessuna immagine.
Ethereum è uno dei maggiori fornitori al mondo di criptovalute. L’hackeraggio del sito del Mite è avvenuto la notte scorsa, nel momento in cui la società cambiava il suo sistema di validazione. Si pensa che l’hackeraggio sia un tentativo di truffa: uno dei tweet prometteva la disrtribuzione di gratuita di criptovalute da parte di Buterin.
Vitaliy Dmitrievič Buterin, detto Vitalik, secondo quanto si legge sul suo profilo di Wikipedia è un programmatore e scrittore nato in Russia nel 1994 e naturalizzato canadese. E’fondatore di Ethereum una delle principali piattaforme di criptovalute.
Nel 2014 Buterin ha vinto il premio World Technology Award per la co-creazione e invenzione di Ethereu.
Attualmente lavora per KryptoKit, azienda canadese che pubblica una app Chrome che funziona sia da portafogli Bitcoin che da piattaforma di social networking.
La violazione del sito del ministero della Transizione ecologica è avvenuta nella notte, durante il “Merge” di Ethereum, come è stato battezzato il cambiamento del sistema di validazione della piattaforma di blockchain. Ethereum è il secondo produttore di criptovalute al mondo, dopo Bitcoin.
Si tratta di un cambiamento green, che rende i processi sostenibili: l’innovazione porterà alla riduzione del consumo energetico della rete del 99,95%.
Ethereum è una piattaforma blockchain su cui si basa uno dei più vasti ecosistemi di applicazioni, da protocolli di finanza decentralizzata a svariati progetti Nft, cioè i certificati digitali tanto usati nel mondo dell’arte.
Il cambio in favore della sostenibilità avviene grazie alla sostituzione del sistema di consenso utilizzato fino ad oggi sulla rete di Ethereum; questo porterà a non avere più bisogno di potenti computer che risolvono enigmi matematici per gestire la rete e validarne le transazioni, consumando quantità enormi di energia.
Il consumo di elettricità per creare criptovalute è enorme.
Secondo una recente analisi di CryptoMonday, il consumo energetico della rete di bitcoin sarebbe di almeno 127 terawattora all’anno. Bitcoin consuma 707 kWh di elettricità per ogni transazione, che è 11 volte quella di Ethereum. Nel 2022 il consumo medio di energia per ogni transazione con Bitcoin può essere assimilabile a centinaia di migliaia di transazioni con la carta Visa.
“È un cambiamento epocale”, commentano Valeria Portale e Giacomo Vella dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano. Da sottolineare che la modifica non riguarda tutte le criptovalute: bitcoin ad esempio continuerà a lavorare con un sistema che consuma energia”.
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