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Elezioni, parte l'ecotour di Letta. Salvini-Meloni, sfida sul bilancio

 Al via l’ecotour del segretario del Pd Letta. Tanti appuntamenti per convincere gli indecisi, oggi a tappeto in Lombardia ed Emilia Romagna. Da qui, “cominciano le ultime due settimane. Quelle decisive” annuncia Letta. Tempo che il partito impiegherà per convincere chi è ancora incerto sul da farsi in vista dell’appuntamento alle urne: “Gli stessi sondaggi dicono che ci sono il 42% degli elettori che non hanno ancora deciso e che decideranno nelle prossime ore, nei prossimi giorni. Noi puntiamo su quelli”.

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Nel centrodestra è sfida sullo scostamento a un convegno di Confcommercio. ‘Servono 30 miliardi ed è una stima al ribasso’, sostiene il segretario della Lega, Salvini. ‘Senza fermare le speculazioni non bastano 30 miliardi, ne servirebbero 300’, replica la leader di FdI Meloni. Divisi sullo scostamento di bilancio, ma uniti nel criticare l’Unione europea e i tentennamenti di queste ore nell’affrontare l’emergenza energetica. Parlano già delle cose da fare una volta al governo, straconvinti che a due settimane dal voto, ormai abbiano la vittoria a portata di mano.A tener banco nelle loro analisi è ancora il caro bollette e le ricette, al livello europeo e nazionale, per tamponare la crisi che potrebbe colpire duramente le imprese italiane.  

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Prova a motivare il suo elettorato. E soprattutto a dare una prospettiva indicando l’obiettivo politico che ha in mente: impedire il governo della destra. Carlo Calenda indica nel 12% al Terzo polo la precondizione per rendere possibile lo scenario. E per riaprire la strada ad un esecutivo di unità nazionale magari con Mario Draghi sempre alla guida. Un obiettivo a cui da sempre mirano sia il leader di Azione che Matteo Renzi. “Se il Terzo Polo avrà – come io penso -più del 10-12%, quello che succede è che semplicemente non si forma il governo di destra”, mette in chiaro Calenda ai microfoni del Tg1: “Il nostro piano a quel punto è di portare avanti il governo Draghi. Sarà lui a deciderlo, ma se la situazione è bloccata sarebbe quasi naturale andare avanti con lui”. 

“Non sentite già aria di nuove larghe intese? Che c’è una campagna molto strana con la candidata avvantaggiata nei sondaggi che dosa le uscite…Mi ha colpito molto lo spin doctor della Meloni, Crosetto, che su Avvenire accenna al fatto che si potrà fare un altro governo dei migliori. Sono già pronti a tirar fuori un altro esponente della comunità finanziaria, c’è sempre il migliore dei migliori. Lo diciamo chiaramente: no ad accozzaglie e larghe intese – lo abbiamo fatto una volta perchè il paese era in braghe di tela, per senso di responsabilità – noi non ci saremo”. Così Giuseppe Conte presentando il programma. Poi, a due settimane dal voto, insieme a Verdi e SI, apre un fronte che si preannuncia bollente: “La prossima settimana – preannuncia – il governo nel silenzio generale porterà in commissione dei decreti per 10 miliardi di maggiori investimenti militari. Troveranno il M5s a bloccare questa strada”.


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