(ANSA) – PERUGIA, 04 APR – Ci sarà anche l’indiana Rana
Ayyub, opinionista del Washington Post, tra gli oltre 600
speaker di tutto il mondo protagonisti del Festival
internazionale del giornalismo in programma a Perugia dal 6 al
10 aprile. Le autorità del suo Paese hanno revocato il divieto
di viaggiare dopo averla bloccata il 29 marzo all’aeroporto di
Mumbai.
Ayyub potrà quindi tenere i suoi due annunciati incontri sulla
‘libertà di informazione’ e contro le ‘intimidazioni ai
giornalisti’. Uno dei 240 incontri, tra tavole rotonde,
interviste, presentazioni, serate teatrali previsti per la
rassegna. Tra i protagonisti – ricordano gli organizzatori del
festival – i premi Pulitzer Frederik Obermaier e Bastian
Obermayer che nel 2016 grazie a una fonte anonima hanno iniziato
e coordinato l’inchiesta #PanamaPapers; Stella Moris avvocata,
attivista e sposa di Julian Assange che interverrà sul caso
WIkileaks; Tikhon Dzyadko direttore di Dozhd TV (“Pioggia TV”),
l’unica stazione televisiva indipendente in Russia; i
climatologi Michael Mann e Claudia Tebaldi, i ministri Roberto
Cingolani ed Enrico Giovannini, gli scrittori Edoardo Albinati,
Paolo Giordano, Nicola Lagioia, Michela Marzano. E ancora Lirio
Abbate, Marianna Aprile, Pietro Bartolo, Paolo Berizzi, Mario
Calabresi, Marco Cappato, Nino Cartabellotta, Marco Damilano,
Barbara Gallavotti, Eva Giovannini, il collettivo Gkn, Nicola
Gratteri, Francesca Mannocchi, Valerio Mastandrea, Morgan,
Valentina Petrini, Laura Santi, Alessandra Sardoni, Roberto
Saviano, Nello Scavo, Barbara Serra, Kasia Smutniak, Cecilia
Strada, Benedetta Tobagi, Marco Travaglio, Zerocalcare.
Tra i temi centrali ci sarà la drammatica situazione in
Ucraina. Saranno infatti presenti (se possibile di persona,
oppure in collegamento) giornalisti di Kyiv Independent e del
sito russo Meduza. Si accenderanno comunque i riflettori anche
su Yemen e Afghanistan. (ANSA).
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