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L’Unione Europea chiede il rilascio “immediato” del presidente del Burkina Faso dopo il golpe militare

Bruxelles – Si moltiplicano gli appelli per il rilascio del presidente del Burkina Faso, Roch Kaboré, dopo il colpo di stato militare che ha portato alla sua destituzione lunedì (24 gennaio). “Chiediamo il rilascio immediato e la restituzione della libertà del presidente e dei funzionari delle istituzioni governative”, ha dichiarato l’alto rappresentante UE per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, commentando la situazione nel Paese dell’Africa Occidentale.

L’arresto del presidente del Burkina Faso è stato l’ultimo episodio del golpe iniziato domenica con un’ondata di violenze e sparatorie nella capitale Ouagadougou. Solo un giorno dopo il tenente colonnello Paul-Henri Sandaogo Damiba, leader del Movimento patriottico per la salvaguardia e la restaurazione (MPSR), e un’altra dozzina di golpisti sono comparsi davanti alle telecamere della televisione di Stato per leggere l’annuncio sulla sospensione della Costituzione, lo scioglimento del governo e dell’Assemblea nazionale e la chiusura dei confini.

Il Movimento, che include tutti i settori dell’esercito, ha deciso di destituire il presidente Kaboré“, ha annunciato il tenente colonnello, spiegando le motivazioni che hanno portato al colpo di Stato: il deterioramento della situazione politica nel Paese e l’incapacità di Kaboré di rispondere alle violenze jihadiste che stanno travolgendo il Burkina Faso. I golpisti hanno annunciato che a breve sarà comunicato un calendario per nuove elezioni, mentre tutti gli arrestati si troverebbero “in un luogo sicuro”.

Il presidente del Burkina Faso, Roch Kaboré, e il presidente del Consiglio UE, Charles Michel

Kaboré è stato eletto per due volte consecutive a presidente del Burkina Faso nel 2015 e nel 2020. Ha lavorato come banchiere per la Banca Internazionale del Burkina, prima di dedicarsi alla politica: è stato primo ministro del Paese tra il 1994 e il 1996 e presidente dell’Assemblea nazionale per dieci anni, tra il 2002 e il 2012. Due anni più tardi ha fondato il Movimento del Popolo per il Progresso, partito di orientamento socialdemocratico e progressista, affiliato all’Internazionale Socialista.

Il colpo di Stato è stato duramente condannato dal segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres: “I leader dei golpisti devono deporre le armi e garantire la sicurezza del presidente e la protezione delle istituzioni del Paese”, ha preso posizione su Twitter. Gli ha fatto eco il presidente francese e presidente di turno del Consiglio dell’UE, Emmanuel Macron: “Si tratta dell’ultimo di una serie di colpi di stato militari in una regione dove la priorità dovrebbe essere la lotta contro il terrorismo islamico”. Anche dalla Farnesina è arrivata la condanna “all’uso della forza quale strumento di presa del potere” e un richiamo “al rispetto delle istituzioni repubblicane, nell’auspicio che l’ordine costituzionale possa essere ristabilito quanto prima”, si legge in una nota.

L’alto rappresentante UE, Josep Borrell, ha condannato il colpo di Stato nel Paese dell’Africa Occidentale e ha sollecitato la restituzione della libertà al presidente Roch Kaboré e ai funzionari delle istituzioni governative

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Source: https://www.eunews.it/category/politica-estera/feed


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