(ANSA) – CAGLIARI, 03 NOV – I vincoli imposti in Sardegna col
Piano casa approvato a gennaio sono caduti: nella fascia
protetta delle zone umide si potrà di nuovo costruire e
apportare modifiche sull’esistente, proprio come accadeva prima.
A liberare i 300 metri dalla battigia di stagni e laghi è un
emendamento alla legge omnibus approvata nei giorni scorsi, ma
del quale si ha conoscenza solo ora perché il Consiglio
regionale ha esaminato le ultime proposte di modifica a ritmi
molto sostenuti.
Un emendamento che porta la firma di Giorgio Oppi (Udc), Franco
Mula (Psd’Az), Francesco Mura (Fratelli d’Italia), Dario Giagoni
(Lega), Michele Cossa (Riformatori), Angelo Cocciu (Forza
Italia) e Roberto Caredda (Misto).
La correzione era molto attesa perché riguarda da vicino città
come Cagliari, Quartu e Olbia, e sarà efficace con l’entrata in
vigore della omnibus. In pratica, nella zona protetta, restano
inedificabili solo le aree libere da volumi che ricadono in zone
omogenee E (usi agricoli) ed F (insediamenti turistici), mentre
si potrà costruire nelle zone A (insediamenti storici), B
(tessuti urbani consolidati), D (insediamenti produttivi), ma
anche C (espansioni urbane) e G (servizi generali) nel caso in
cui siano contigue agli abitati.
Sugli edifici esistenti sono comunque sempre consentiti gli
interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di
restauro e risanamento conservativo, di ristrutturazione
edilizia e di nuova costruzione (cioè nuovi manufatti, o
ampliamento di quelli esistenti fuori dall’edificio principale,
prefabbricati, magazzini, depositi merci). Inoltre, sempre
secondo la nuova norma, “sono in ogni caso fatti salvi i piani
di risanamento urbanistico attuati, nonché quelli già
regolarmente approvati con convenzione efficace”.
I 300 metri delle zone umide sono così rimasti blindati per nove
mesi, da gennaio a oggi per effetto di un emendamento al Piano
casa proposto dal Pd e approvato col voto segreto. (ANSA).
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