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Quirinale: Letta, sarà un'elezione rapida e a larga maggioranza

Sono sicuro che il nostro Paese avrà a fine gennaio un presidente o una presidente eletto a larga maggioranza e rapidamente dalle Camere riunite in seduta comune, e non con vecchi modelli come capitò in passato con lunghe settimane di votazione”. Così il segretario del Pd, Enrico Letta, a margine di un dibattito sul futuro dell’Ue, organizzato da S&D a Firenze. “Bisognerà dare un segnale e fare questa scelta in modo tale che sia anche una scelta rapida e credo che sia una scelta che debba avvenire nel nome dell’Europa”, ha aggiunto spiegando di riterenere “inimmaginabile l’Italia con un presidente della Repubblica anti europeo”.

“Se per mantenere la situazione migliore degli altri Paesi Ue è necessario prorogare lo stato di emergenza, noi siamo a favore della proroga. Appoggeremo il governo nelle scelte che farà. Se valuterà, dati alla mano, che è necessario prorogare lo stato d’emergenza, avrà sicuramente il nostro sostegno, proprio perché non vogliamo raggiungere con due settimane di ritardo gli altri Paesi nella crisi nella quale si trovano: vogliamo rimanere nella situazione migliore rispetto agli altri”, ha detto inoltre il segretario del Pd. 

“Passare dal Patto di stabilità al Patto di sostenibilità, nella doppia accezione di una sostenibilità ambientale e di una sostenibilità di giustizia sociale e allo stesso evidentemente una sostenibilità sui conti pubblici di lunga gittata”: è la direzione in cui va la proposta che il Pd presenterà “a febbraio” per la riforma chiave per l’Ue, come spiegato da Letta. “Per noi – ha aggiunto – il Patto di stabilità sarà il grande tema del 2022”.

La candidatura di Silvio Berlusconi al Colle? “Abbiamo detto in tutte le sedi e in tutte le salse che continuare a discutere di nomi è un gioco che non porta da nessuna parte. A gennaio, quando si inizierà a votare, noi proporremo il metodo più condiviso possibile: per me il presidente della Repubblica bisognerebbe eleggerlo tutti insieme, da Meloni ai Cinque stelle, da Letta a Salvini”. Lo ha detto Matteo Renzi arrivando ala festa di FdI, Atreju, a Roma. Poi, a chi gli chiedeva se ritenga che possa andare così, ha risposto: “Penso che sia difficile”.  “Oggi la destra ha dei numeri in maggioranza: da FdI a Forza Italia il 45% dei grandi elettori. Il punto è se il centrodestra prende una iniziativa insieme o no. Io connivenza col nemico? Assolutamente no. Stavolta o la destra si incarica di fare una proposta complessiva o, se non lo fa, dal 20 gennaio in poi si deve cercare le ragioni migliori per cercare tutti insieme un arbitro”, ha aggiunto Renzi.

“Il centrodestra è centrale, non solo strategicamente ma numericamente. La Lega ha l’onore di guidare un centrodestra che ha le carte giuste per essere protagonista della scelta di un presidente che, finalmente, non abbia in tasca la tessera del Pd. Un presidente della Repubblica scelto in condivisione. Io da lunedì chiamerò tutti i segretari dei partiti, tutti, dal più piccolo al più grande, per dire sediamoci intorno a un tavolo e parliamone”. Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, intervenendo all’assemblea regionale del partito in Puglia.

   


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