Vola a Madrid da ospite d’onore al congresso di Vox, Giorgia Meloni. Perchè è leader di Fdi e presidente dell’Ecr, famiglia anche del partito gemello ultranazionalista spagnolo. Ma una scia di polemiche la insegue, dopo le violenze di ieri a Roma, che lei condanna dal palco madrileno senza dare soddisfazione abbastanza a chi le chiede di evitare ambiguità, di non parlare solo di “quattro imbecilli delinquenti” ma di fascisti. “E’ sicuramente violenza e squadrismo poi la matrice non la conosco. Nel senso che non so quale fosse la matrice di questa manifestazione ieri, sarà fascista, non sarà fascista non è questo il punto. Il punto è che è violenza, è squadrismo e questa roba va combattuta sempre”. Al Pd – che a Roma chiama a raccolta sulla manifestazione nazionale di sabato e sulla mozione per sciogliere Forza Nuova – non basta affatto. “Se Giorgia Meloni non sa riconoscere la matrice della violenza di ieri, se non sa chi siano gli esponenti di Forza Nuova arrestati per quegli atti di violenza, glielo spieghiamo noi: sono i capi di una organizzazione notoriamente e orgogliosamente fascista – la attaccano fonti del nazareno -. Glielo spiegheremo anche in Parlamento: ci aspettiamo che lo comprenda così bene da sostenere la nostra proposta di sciogliere l’organizzazione fascista Forza Nuova”.
“Io penso che noi, dobbiamo lavorare insieme perché l’Europa del dopo-Merkel sia l’Europa dei Conservatori, l’Europa dei patrioti. Un’altra Europa è possibile e per costruirla sarà fondamentale la nostra salda alleanza, spagnoli e italiani, fianco a fianco, insieme a popoli fratelli che sono accomunati a noi dalla nostra stessa matrice latina. Così potremo costruire un’Europa più equilibrata e potremo riscoprire i veri valori che l’hanno fondata”, dice Meloni, . Ma da Roma, è lo stesso segretario dem Enrico Letta ad inchiodarla ad un altro quadro con parole esplicite: “Oggi Meloni non è che parlava da un posto qualunque, ma dal congresso di Vox, il partito neofranchista, il partito che vuole rilegittimare il regime franchista in Spagna.
Meloni era lì ed era l’ospite d’onore del congresso. E la sua è stata una frase infelice. La matrice più evidente di così non può essere, la matrice dell’assalto alla Cgil è fascista”.
A Fratelli d’Italia – che porge la solidarietà sua e della sua leader al leader Cgil Maurizio Landini con una visita del capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida – si chiede di sottoscrivere la mozione per lo scioglimento di Forza Nuova, di scendere in piazza per la manifestazione di sabato. Decine e decine di dichiarazioni che oscurano la trasferta spagnola imputando alla leader di Fdi “inaccettabile ambiguità”, “zone opache non più ammissibili”, “necessità di rigettare senza se e senza ma”. E non basta neppure la condanna delle “frasi molto infelici” del suo candidato sindaco a Roma, che intanto porge le sue scuse alla comunità ebraica.
Ma Meloni parla d’Europa e punta semmai il dito contro il Viminale e il ministro Lamorgese (che Fdi chiama in parlamento a spiegare) perche’ “questa situazione si deve a una gestione pessima dell’ordine pubblico, il Ministero degli Interni conosce nomi e cognomi delle stesse persone che fanno le stesse cose da anni, e stupisce che siano ancora lì a farle, senza che nessuno le fermi, senza che nessuno lo impedisca, senza che nessuno che ha gli strumenti per impedire che quelle violenze si consumino si muova per impedirlo. Si parla solo di quattro imbecilli mentre c’erano in piazza migliaia di persone a manifestare”.
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