“Oggi noi non potremmo fare nulla di nucleare, perché abbiamo un referendum che dice no alle vecchie tecnologie, e quelle nuove al momento non ci sono ancora”. Lo ha detto stamani a Radio anch’io il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani tornando così su un tema, quello del nucleare, che sta tornando a dividere la maggioranza. Il leader della Lega Matteo Salvini ha dichiarato, infatti, nei giorni scorsi, che vedrebbe di buon occhio anche una centrale in Lombardia. E, sempre sul nucleare, il ministro ha aggiunto: “Non ho cambiato idea. Io ho raccontato che oggi ci sono 4 paesi che stanno studiando sorgenti di energia alternative, i reattori di 4/a generazione. Ho detto che queste fonti non sono mature, che probabilmente nel prossimo decennio capiremo se sono convenienti e sicure. Qualora questo fosse verificato, sarebbe importante capire se possono essere usate”.
Per quanto riguarda invece le energie alternative, Cingolani ha spiegato: “La cosa più importante è accelerare sull’installazione di rinnovabili, così ci sganciamo più rapidamente possibile dal costo del gas”. Quindi ha lanciato una sorta di appello: “Stimiamo che il Decreto Semplificazioni porti i giorni necessari per autorizzare un impianto per energia rinnovabile da 1200 giorni a circa 1/5 (240 giorni, n.d.r.)”.
Sul ‘caro bollette’, invece, ha osservato: “Va riscritto il metodo di calcolo” delle bollette energetiche, “lo stiamo facendo in queste ore”. Ora “c’è da mitigare l’aumento del trimestre, che c’è in tutto il mondo, e all’80% dipende dall’aumento del gas. Poi c’è da mettere in piedi un intervento più strutturale. Bisogna ragionare su come è costruita una bolletta, va riscritto il metodo di calcolo. Lo stiamo facendo in queste ore”.
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