(ANSA) – PERUGIA, 16 LUG – “C’era un Luca Palamara che ho
particolarmente apprezzato come presidente dell’Anm, quando era
un punto di riferimento perché difendeva l’autonomia della
magistratura. Poi però ha fatto un cambio d’abito di scena, ha
avuto un ruolo diverso dimenticandosi di quanto aveva fatto
prima”: è uno dei passaggi dell’arringa di Raffaele Cantone che,
con i sostituti Gemma Miliani e Mario Formisano, ha ribadito la
richiesta di rinvio a giudizio per l’ex magistrato romano
accusato di corruzione per i suoi rapporti con l’imprenditore
Fabrizio Centofanti. Lo ha fatto nel corso dell’udienza
preliminare in corso a Perugia.
La richiesta di rinvio a giudizio ha riguardato Palamara e
Adele Attisani mentre Centofanti ha chiesto (con il consenso dei
pm) di poter patteggiare un anno e mezzo di reclusione.
Secondo la Procura di Perugia il quadro delle intercettazioni
acquisite alle indagini conferma quanto emerso dalle
dichiarazioni spontanee rese da Centofanti che ha ammesso i suoi
rapporti con Palamara. La procura di Perugia ha sostenuto in
particolare che quest’ultimo ha ricevuto dall’imprenditore il
pagamento di viaggi, soggiorni e lavori presso l’abitazione di
Attisani (considerata “l’istigatrice delle condotte delittuose”)
in relazione al suo ruolo nel Csm. Per i magistrati umbri la
quantità di utilità ricevute dall’ex magistrato, i tempi e le
modalità di ricezione evidenziano “che Palamara aveva messo a
disposizione del lobbista Centofanti le sue funzioni”. (ANSA).
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