Battesimo di fuoco per Giuseppe Conte nella sua nuova veste di leader in pectore del Movimento cinque stelle. Alle 11 a palazzo Chigi dovrà affrontare Mario Draghi che proprio con l’M5s vuole chiudere il ciclo di incontri con le forze di maggioranza il cui piatto forte è stato la riforma della Giustizia. Una riforma che il premier ritiene fondamentale in chiave Recovery e che vorrebbe chiudere prima della pausa estiva. L’incontro tra Draghi e Conte è stato convocato alla vigilia della scadenza dei termini per i subemendamenti al disegno di legge sul processo penale: quella riforma Cartabia indigesta a buona parte dei Cinque stelle, su cui però il premier non sembra affatto intenzionato a fare retromarcia Le dichiarazioni battagliere di ieri con le quali Conte ha lanciato il nuovo Statuto grillino fanno prevedere scintille ma l’avvocato del popolo in queste ore deve fare i conti con le fibrillazioni interne del Movimento e prendere le misure tra l’ala governista che non vuole lo scontro sulla riforma Cartabia e quella più battagliera che chiede a gran voce che la riforma Bonafede della prescrizione non sia stravolta.
Le acque sono agitate a tal punto che dentro il Movimento in molti si interrogano già sul dopo e cioè cosa accadrebbe se il governo decidesse alla fine di mettere la fiducia sul provvedimento. Certo, Conte nella sua diretta facebook ha citato solo due provvedimenti, e forse non a caso: la riforma della Giustizia e il reddito di cittadinanza. Probabilmente su queste due strade si potrà aprire un perimetro di dialogo tra Draghi e Conte. Infatti se nel governo non si nasconde il timore che aprire una trattativa sul testo Cartabia potrebbe scoperchiare il vaso di Pandora (anche altre forze politiche potrebbero avanzare modifiche con un’inevitabile e pericoloso slittamento dei tempi), sul reddito di cittadinanza appare già chiaro che gli ostacoli sono decisamente superabili. Una piccola mano a Conte è stata data da Enrico Letta che ha aperto alla possibilità di aggiustamenti al testo Cartabia. Un’apertura basata sul realismo visto che il segretario Dem ha puntato forte sulla leadership dell’ex premier e le amministrative si avvicinano.
“Sono sicuro che domani sarà una giornata positiva in cui si troveranno le giuste soluzioni. Sono convinto che ci sarà la possibilità di trovarle”. Così il segretario del Pd, Enrico Letta a proposito dell’incontro tra il premier Mario Draghi e il leader in pecore del M5s, Giuseppe Conte sulla riforma della giustizia. L’ha detto arrivando alla festa dell’unità di Roma.
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