(ANSA) – MILANO, 06 MAG – Grazie, ma no grazie: è questo il
succo della lettera aperta pubblicata oggi su Libero indirizzata
al direttore Pietro Senaldi, a Vittorio Feltri, a Pino
Farinotti, e ai milanesi con cui Gabriele Albertini si è sfilato
dalla corsa a sindaco di Milano per il centrodestra per motivi
familiari. C’è stata, ha spiegato, la tentazione di accettare ma
“mi sono fermato davanti alla mia famiglia… ‘bicellulare’,
(siamo solo in due a vivere insieme) ed a mia moglie non potevo
infliggere un disagio, per Lei così insopportabile, per un terzo
quinquiennio! Ecco allora, che, dopo averVi ringraziato, Vi
chiedo scusa, miei Cari Concittadini!”.
L’ex sindaco però non ha rinunciato a un colpo di scena: “se
fossi stato candidato e se fossi stato eletto – ha rivelato -,
ecco il mio primo atto, da sindaco di Milano: chiedere a Beppe
Sala, d’entrare nella Giunta Municipale, come vicesindaco,
d’unirsi a me nel Governo della Città, magari, accompagnato da
alcuni assessori, suggeriti da Lui e/o dalle forze politiche
responsabili che lo sostengono” perché siamo in “tempi
particolari” e “gravi”. Secondo Albertini la città “sempre,
anticipatrice di ogni ‘nuovo corso’, per l’Italia deve vivere la
sua, immancabile rinascita, con una ritrovata, inusitata,
potente, implacabile concordia delle Sue forze politiche e
sociali, delle Sue imprese e dei Suoi lavoratori e di tutti i
Suoi cittadini”. Rivelazione per cui il sindaco Sala ha
ringraziato. “E’ un gentiluomo e non lo scopriamo certamente
oggi. Ora però – ha aggiunto – mi attende una sfida impegnativa:
convincerlo a votare per il suo futuro, mancato vice 🙂 “.
(ANSA).
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