“Ringrazio i 723 feriti e le 53 vittime italiane che hanno perso la vita per la repubblica per portare stabilizzazione e pace in Afghanistan”. Lo ha detto il ministro per la Difesa Lorenzo Guerini al Senato. “L’estremo sacrificio non deve essere vano e il loro ricordo sarà indelebile. Non è semplice condensare 20 anni di sforzo. Oltre 50 mila uomini e donne si sonno avvicendati in questi anni e hanno contribuito a dare lustro al nostro Paese”, ha detto il ministro sull’avvio del rientro dal paese asiatico, “dove i nostri militari hanno dato eccezionale dimostrazione di professionalità”.
L’Alleanza Atlantica continuerà il suo impegno perchè l’Afghanistan “non diventi paradiso sicuro per il terrorismo e contrastare la narrazione dell’abbandono”. Lo ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini chiarendo che “la chiusura della missione non è una abbandono del campo ma l’impegno si evolve ed è essenziale che non venga mai meno”.
L’Alleanza ha confermato la volontà di mantenere un impegno significativo al momento fino al 2024. “Siamo in una fase nuova tutti gli alleati stanno dato segnali convergenti sull’impegno in Afghanistan. Il nostro ruolo rimarrà attivo capitalizzando i frutti impegni di questi 20 anni”.
“Ad oggi sono stati rimpatriati 280 nostri militari e sono già defluiti dal teatro operativo afgano più del 70% dei mezzi e dei materiali verso l’Italia. In questo contesto, in coordinamento con i Comandi afghani, è stata valutata anche l’opportunità di lasciare a disposizione delle forze armate e di sicurezza locali parte delle sistemazioni logistiche e dei materiali ritenuti utili da parte loro. il mio impegno come Ministro della Difesa in è volto innanzitutto ad effettuare di concerto con gli Alleati il rientro ordinato e sicuro del nostro contingente in patria”. Lo ha detto in Senato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini a proposito della conclusione della missione Nato Resolute Support (RS). “Posso affermare che le operazioni stanno procedendo, dal punto di vista militare, secondo i piani stabiliti, con il rientro del personale e l’afflusso dei materiali dall’Afghanistan verso i poli logistici – porti ed aeroporti – in vari Paesi della regione, per il successivo caricamento sui vettori navali ed aerei che effettueranno le tratte di ritorno verso l’Italia”. Oltre ad essere impegnata nel rientro del contingente nazionale, la Difesa sta facendosi carico, parallelamente, anche di un’attività di trasporto umanitario del personale civile afgano che ha collaborato con le Forze italiane, denominata ‘Operazione Aquila’, ha proseguito il ministro.
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