Bruxelles – Vitaly Shishov, un oppositore del governo bielorusso che aiutava i dissidenti a fuggire dalla dittatura è stato trovato morto in un parco a Kiev, in Ucraina.
“Il cittadino bielorusso Vitaly Shishov, scomparso ieri a Kiev (durante la sua ora quotidiana di corsa, ndr), è stato trovato oggi impiccato in uno dei parchi della città, non lontano da dove viveva”, ha comunicato la polizia in una nota, aggiungendo che è stata aperta un’indagine che seguirà tutte le ipotesi possibili, compreso un “omicidio mascherato da suicidio”.
Shishov era il responsabile di “Casa bielorussa in Ucraina” e la sua scomparsa era stata denunciata lunedì. Alcuni suoi amici di Shishov hanno affermato che lui aveva il sospetto di essere stato seguito da sconosciuti negli ultimi tempi.
“La morte di Vitaly Shishov è terribile”, commenta in un Tweet il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, il quale sottolinea che “il fatto che gli attivisti bielorussi sono presi di mira in Paesi terzi è una escalation preoccupante“.
The death of Vitaly Shishov is horrific. As head of Belarusian House in Ukraine, he helped those fleeing persecution. The fact Belarusian activists are being targeted in third countries is a serious escalation.
— David Sassoli (@EP_President) August 3, 2021
In Ucraina, Polonia e Lituania trovano rifugio molti bielorussi che vogliono fuggire alla repressione del dittatore Alexander Lukashenko, che ha inasprito le sue persecuzioni degli oppositori in particolare dopo le contestate elezioni presidenziali dell’agosto dello scorso anno.
Proprio ieri (2 agosto) la velocista olimpica Krystsina Tsimanouskaya che aveva criticato la sua federazione sportiva durante i Giochi in corso a Tokyo, ha ottenuto un visto umanitario in Polonia, dopo che le autorità bielorusse avevano tentato di rimpatriarla con la forza dal Giappone. “Un esempio della brutalità del regime bielorusso”, ha commentato oggi una portavoce della Commissione europea, che ha espresso “piena solidarietà all’altleta”.
Da mesi in Bielorussia si sta stringendo sempre più il cappio al collo dei media, come dimostrato anche dallo scandalo internazionale del dirottamento dell’aereo Ryanair Atene-Vilnius su Minsk per arrestare il giornalista Roman Protasevich, e la compagna, Sofia Sapega. Il 28 luglio un tribunale della Bielorussia ha poi dichiarato “estremista” Belsat TV, televisione indipendente con sede in Polonia, dopo la minaccia del ministero dell’Interno di multare e incarcerare chiunque condivida informazioni provenienti da questo canale d’informazione.