Resta lo scontro sulle regolarizzazioni dei migranti. Il capo politico del M5s Crimi ribadisce che “una sanatoria avrebbe
effetti ‘morali’ devastanti sul Paese”. Il Pd attacca: “Posizione ingiustificata”. Ma il Viminale fa sapere che “il
testo concordato del provvedimento è pronto”.
“Quanto alla posizione del presidente Conte essa resta identica a quella già espressa nei giorni scorsi, nel corso di una intervista a un autorevole quotidiano: regolarizzare per un periodo determinato immigrati che già lavorano sul nostro territorio significa spuntare le armi al caporalato, contrastare il lavoro nero, effettuare controlli sanitari e proteggere la loro e la nostra salute tanto più in questa fase di emergenza sanitaria”. Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi.
“Fin dall’inizio sono state evidenti a tutti le mie perplessità sul provvedimento, nella parte relativa alla regolarizzazione dei migranti”. E’ quanto afferma il capo politico del M5s Vito Crimi in un post in cui ribadisce: “Ritengo che ogni eventuale regolarizzazione debba passare da un contratto di lavoro regolare, e non viceversa. In particolare, non ritengo possibile un colpo di spugna da parte dello Stato rispetto a reati odiosi come lo sfruttamento di esseri umani. Una sanatoria di questo tipo avrebbe effetti ‘morali’ devastanti sul Paese. Inoltre si tratterebbe di una vera offesa nei confronti di quelle imprese oneste che hanno scelto di intraprendere un percorso di legalità, che si sono fidate di uno Stato che ha dichiarato lotta senza quartiere al lavoro nero e al caporalato. Non possiamo voltar loro le spalle proprio adesso e dire ‘abbiamo scherzato'”.
“Il testo concordato del provvedimento sull’emersione del lavoro in agricoltura e nel settore del lavoro domestico è pronto; ed è il frutto della sintesi raggiunta domenica tra le forze di maggioranza e il governo per rispondere alle esigenze di sicurezza, anche sanitaria, e alle pressanti richieste del mondo produttivo e delle famiglie italiane”. Lo si apprende da fonti del Viminale.
“Il M5S non può continuare a tenere bloccato il Dl rilancio sulla assurda pretesa di rinviare sine die la regolarizzazione dei lavoratori in agricoltura. La posizione dei 5 stelle è totalmente ingiustificata, bisogna procedere ad un accordo che tra le altre cose è ritenuto salutare da tutta la categoria degli agricoltori e che risponde ad un principio di civiltà e giustizia”. Lo affermano in una nota i senatori Pd, Dario Stefano, vicepresidente del gruppo dem a Palazzo Madama, Luciano D’Alfonso e Francesco Verducci.
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