“Grazie Draghi per le sue parole: è caduto il mito del non si può fare debito… Si può fare. Benvenuto, ci serve l’aiuto di tutti, anche del suo. Sono contento di quello che potrà nascere da questa intervista”. Lo afferma il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando nell’Aula di Palazzo Madama, con riferimento all’intervista di Mario Draghi sul Financial Times.
L’ex numero uno della banca centrale europea ha affermato: “E’ una guerra, ogni esitazione avrebbe un costo irreversibile. Avanti quindi con decisi interventi pubblici per aumentare la liquidità, anche a costo di far aumentare il debito pubblico”.
“Draghi le ha indicato, la strada, serve liquidità. O siamo in grado di immaginare il futuro economico o faremo gli stessi errori” fatti “sull’emergenza sanitaria”, ha detto al premier Conte il senatore Iv Matteo Renzi intervenendo a Palazzo Madama. “Convivremo con quest’emergenza per due anni, noi ci siamo presidente, anche per gesti simbolici come riaprire le librerie, che come le edicole, curano l’anima”, ha aggiunto.
In precedenza Renzi aveva detto in una intervista a Radio Capital: ‘Bene la ricetta indicata da Mario Draghi e l’esempio dato da Donald Trump che “ha riunito l’opposizione dei Democratici e alcuni top manager e ha poi varato un piano da 2.000 miliardi di dollari”, ha detto il leader Iv in una intervista a Radio Capital. “Le idee che ha espresso Mario Draghi – ha affermato – sono quelle giuste”. “Draghi ha detto ‘Whatever it takes’, che detta in romano suona ‘quanno ce vo, ce vo’; e anche Trump ha fatto lo stesso, ha detto ‘Everything’ e ha messo in campo 2.000 miliardi. Ecco, dobbiamo fare anche noi così”.
“Importantissime parole di Mario Draghi sul Financial Times: “The cost of hesitation may be irreversible”. Esitare e dividersi sarebbe fatale. Italia e altri paesi UE si salvano solo con scelte coraggiose e solidali. Messaggio ai leader europei: basta egoismi e miopie nazionali”, scrive invece su Twitter Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia.
Il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova, afferma: “La necessità, come indicato da Draghi, di un ricorso massiccio a nuovo debito pubblico per affrontare la crisi trova l’Italia più fragile di tutti gli altri paesi europei, a causa di un livello di indebitamento già al limite. Le risorse e le garanzie per affrontare questa fase, salvo l’uscita dall’Euro, dovranno essere europee (Bce, Mes e altro da inventare): nel confronto che si sta aprendo, il Governo deve sapere che se le risorse saranno europee, anche la gestione sarà europea”.
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