Per il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini “è realisticamente recuperabile un decimo” dei vecchi debiti fiscali. “Sembra poco – aggiunge -. ma si tratta di quasi cento miliardi”. Lo dice rispondendo a una domanda in un’intervista a La Stampa.
Il totale dei vecchi debiti è pari a circa 950 miliardi. “In gran parte si tratta di soldi non recuperabili – spiega Ruffini -. Stiamo parlando di aziende fallite, persone decedute, nullatenenti. Sa quanto ci vuole per risalire ad un erede? E come faccio a pignorare la prima casa a una persona che non ha più nulla?”.
Secondo il direttore dell’Agenzia delle Entrate “si tratta di prendere atto che una parte di questi debiti è tale ormai solo sulla carta. Se ci liberassimo di questo inutile onere l’ Agenzia si concentrerebbe meglio sul suo lavoro”. La tragedia del coronavirus “ha aperto la strada a margini fiscali impensabili. A forza di sovrapposizioni, il sistema è diventato iniquo e ha perso la progressività che gli imporrebbe la Costituzione. In Italia fra evasione fiscale e contributiva si perdono per strada più di cento miliardi l’ anno. Con una seria riforma pagheremmo meno e pagheremmo tutti”. Bisognerebbe “riordinare le norme esistenti, eliminare quelle inutili, raccogliere le sette-ottocento leggi e decreti in materia tributaria, magari attraverso un testo unico. Una volta fatto questo, si può passare ad una vera riforma: l’ ultima risale ormai a cinquant’ anni fa”.
I contributi a fondo perduto per le aziende con un giro d’ affari inferiore ai cinque milioni, saranno versati dall’Agenzia dell’Entrate, come previsto dal decreto del governo “entro fine giugno, con bonifico bancario”. Tutte le scadenze fiscali di maggio sono state spostate fra fine giugno e settembre e al momento “non sono previste” altre proroghe”. L’auspico di Ruffini: “La crisi del Covid non diventi un’opportunità sprecata”.
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