“Se ognuno di voi mette un mattoncino in più, Lucia Borgonzoni domenica non vince stravince e poi se vinciamo, mandiamo a casa anche Conte, Di Maio e Zingaretti”. Così il leader della Lega Matteo Salvini dal palco di Ravenna, chiudendo il suo intervento. Sul palco anche Meloni e Berlusconi. “Sono gli sgoccioli di una campagna elettorale eccezionale che vi mette davanti a un crocevia della storia: dal vostro voto dipende il futuro di una regione che merita molto di più, locomotiva d’Italia, non grazie al Pd, ma malgrado”, così la leader di Fratelli d’Italia. Quindi, rivolto a Stefano Bonaccini, aggiunge: “Non ti vergognare dei tuoi alleati, non ti nascondere”. “S’è parlato di citofoni. Ma se ci votate lunedì citofoneremo a Conte, gli chiederemo di fare gli scatoloni. Io, Salvini e Berlusconi siamo pronti ad andare al governo. Se vinciamo chiederemo le elezioni”, afferma Giorgia Meloni.
Sardine in piazza a Ravenna, siamo almeno 4mila – ‘Siamo almeno 4.000!’. È la stima di Edoardo Caroli, uno dei portavoce delle sardine ravennati, sulla partecipazione alla manifestazione in corso nella città romagnola. Il raduno è in Piazza Kennedy, a poche centinaia di metri da Piazza del Popolo dove si tiene la manifestazione del centro destra. In piazza giovani e anziani (un gruppo si è chiamato ‘Sardoni’), molti con un libro antifascista in mano, da ‘Se questo è un uomo’ di Primo Levi a ‘Elogio della mitezza’ di Bobbio alla Costituzione. A salutare le Sardine anche il sindaco di Ravenna Michele De Pascale del Pd. “Domenica partecipiamo tutti al voto e non restiamo indifferenti – ha detto Giulia Polti, una delle organizzatrici – l’Emilia non è una regione da liberare, questo è un insulto”. Poi un Flash mob con due minuti di silenzio e i manifestanti che hanno alzato libri e sardine”. Poi Davide, 10 anni, suonatore di violino, ha intonato Bella Ciao, seguito da tutta la piazza. Sopra il palco improvvisato uno striscione: ‘Faremo ora rinascere l’Italia’.
‘Bella Ciao’, diventato nelle ultime settimane inno delle Sardine, è stata eseguita anche a Forlì, durante la kermesse di chiusura della campagna elettorale di Stefano Bonaccini al palazzetto dello sport. Il canto popolare è stato suonato dalla band di Alberto Bertoli e accompagnato dalle tante bandiere del Pd e degli altri partiti della coalizione di centrosinistra. In precedenza l’orchestra di Mirko Casadei aveva proposto alla Unieuro Arena alcune ‘hit’ del territorio come ‘Romagna Capitale’ e ‘Romagna e Sangiovese’.
“Sono gli sgoccioli di una campagna elettorale eccezionale che vi mette davanti a un crocevia della storia: dal vostro voto dipende il futuro di una regione che merita molto di più, locomotiva d’Italia, non grazie al Pd, ma malgrado”. Così la leader di Fratelli d’Italia Meloni dal palco dei leader del centrosinistra. Quindi, rivolto a Stefano Bonaccini, aggiunge: “Non ti vergognare dei tuoi alleati, non ti nascondere”.
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti è in Calabria per la chiusura della campagna elettorale a sostegno della candidatura di Pippo Callipo alla presidenza della Regione. “È sbagliato, come fa la destra, diffondere odio, stupidaggini, per raccattare voti cavalcando la rabbia ed i problemi”, ha detto Zingaretti. “Credo che il movimento delle Sardine sia una grandissima opportunità per la democrazia italiana”, ha aggiunto.
Crimi, nessun impatto sul Governo – “Sul Governo, nessun impatto”. Così, a margine dell’incontro che chiude, a Cesena, la campagna elettorale del Movimento 5 Stelle in vista delle regionali di domenica prossima, il reggente pentastellato, Vito Crimi, ha replicato a chi gli chiedeva quali effetti possa avere il voto in Emilia-Romagna sulla tenuta dell’Esecutivo. “Già la settima prossima siamo pronti a lavorare. Proseguiremo con il nostro cronoprogramma – ha sottolineato – per rilanciare i nostri nuovi temi e i temi di questi giorni, abbiamo già cominciato ieri sera con l’abolizione del cuneo fiscale”.
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