Vertice di maggioranza a palazzo Chigi sulla riforma del processo penale e della prescrizione. Al tavolo con il premier Giuseppe Conte e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (M5s) siedono i rappresentanti dei partiti di maggioranza: per il Pd Andrea Giorgis, Walter Verini, Franco Mirabelli, Alfredo Bazoli; per Iv Maria Elena Boschi e Lucia Annibali; per Leu Pietro Grasso e Federico Conte.
Una bozza di riforma del processo penale con meccanismi per garantire la durata dei singoli gradi di giudizio e lo stop alla prescrizione solo se c’è condanna. E’ il testo messo a punto da Bonafede e che è stato inviato stamane ai partiti di maggioranza dalla presidenza del Consiglio, in vista del vertice. La bozza, a quanto si apprende, recepisce sulla prescrizione il “lodo Conte” proposto dal premier. Si tratta di 35 articoli con norme che vanno dalla prescrizione alla riforma del Csm
La bozza, a quanto si apprende, recepisce sulla prescrizione il “lodo Conte” proposto dal premier nel corso dell’ultimo vertice. Si prevede tra l’altro un meccanismo sanzionatorio nei confronti del giudice, quando siano passati due anni e mezzo dalla sentenza di primo grado. Quanto alla riforma del processo, si articola in una serie di norme per garantire tempi brevi, tra cui scadenze più strette per le indagini preliminari, un più ampio ricorso a riti alternativi, giudici monocratici anche in appello. L’idea sarebbe quella di portare al più presto la riforma in Consiglio dei ministri, forse già giovedì alle 21. Tra i Dem c’è però chi ipotizza che il “lodo” sulla prescrizione venga recepito in un emendamento al Milleproroghe. L’incognita resta il giudizio di Iv, assai critico alla vigilia.
Restano dubbi di Italia viva sul “lodo Conte”. Sulla bozza di riforma del processo penale presentata dal ministro Bonafede sarebbero stati fatti “passi avanti” ma si starebbe trattando ancora in questi minuti su alcune modifiche. E resterebbe, per Italia viva, il nodo delle modifiche alla prescrizione. In particolare, “non c’è condivisione”, spiega una fonte, sulla proposta del premier Conte di fermare i termini della prescrizione per chi sia condannato e invece per chi sia assolto sospenderla per due anni in caso di impugnazione della sentenza.
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