Un sogno mai tramontato, tra decenni di stop and go, cui ora si aggiunge l’idea futuristica di un collegamento sottomarino. Il sogno di collegare la Sicilia al continente con ponte sullo Stretto affascina dai tempi dei romani e ha visto fiorire proposte fin dall’unità d’Italia.
Il primo progetto preliminare si concretizza nel 1992, ma è nel 2002 che il progetto parte sotto il terzo governo Berlusconi ed è il 2005 quando la Impregilo vince la gara come general contractor. Nel 2006, però, con la vittoria del centrosinistra, il progetto torna nel cassetto. Torna in auge nel 2008, ma qualche anno dopo con il governo Monti l’Italia sembra aver chiuso col Ponte. Viene rilanciato da Renzi nel 2016, ma poi incontra il ‘no’ di Toninelli nel 2019. Il tema però si riaffaccia ad ogni legislatura: a giungo la ministra De Micheli annunciava una decisione tra qualche mese; ora il premier Conte propone il tunnel sottomarino.
Ecco, in sintesi, le fasi dall’avvio del progetto:
2002:GOVERNO BERLUSCONI VARA DECRETO. La società Stretto di Messina riprende in mano il progetto preliminare predisposto nel 1992. All’inizio del 2003 il cda della società approva un nuovo progetto corredato di studio di impatto ambientale. In aprile il Governo vara il decreto per la realizzazione dell’opera.
2004: IMPREGILO VINCE LA GARA. In primavera viene approvato il bando di gara per la scelta del general contractor. Nel 2005 la Commissione aggiudicatrice dichiara la vittoria del raggruppamento guidato da Impregilo. Il contratto viene siglato il 27 marzo.
2005: LAVORI AL VIA NON PRIMA DEL 2007 – Prima di aprire i cantieri, Impregilo deve presentare il progetto definitivo (che deve essere approvato da Cipe e Stretto di Messina) e quello esecutivo. Per la realizzazione dell’opera ci vorranno altri 5 anni, fino al 2012.
2006: PER IL GOVERNO PRODI NON E’ PRIORITA’. Nel programma dell’Unione il Ponte sullo Stretto non è fra le priorità’.
2008: CAMERA APPROVA RISOLUZIONE CONTRO PONTE. I deputati, l’11 ottobre 2008, approvano la risoluzione secondo cui il ponte sullo Stretto di Messina non si farà.
2008: MATTEOLI, IL PONTE SI FARA’, LAVORI INIZIERANNO ENTRO 2009. Ennesimo dietrofront con il ministro delle Infrastrutture, Matteoli, che annuncia che l’opera si farà.
2011: UE, PONTE NON E’ TRA LE PRIORITA’. La Commissione europea fa sapere che non prenderà alcun impegno riguardo a un possibile inserimento tra i progetti prioritari Ue del ponte sullo Stretto di Messina.
2012: MONTI FERMA IL PROGETTO. Il governo Monti, in piena crisi, decide di fermare il progetto e di prorogare, per un periodo complessivo di circa 2 anni, i termini per l’approvazione del progetto definitivo. Eurolink, general contractor di cui è capofila Impregilo, decide di recedere.
2013: CHIUDE LA STRETTO DI MESSINA. Con il Dpcm del 15 aprile la società Stretto di Messina costituita nel 1981 e controllata da Anas, è posta in liquidazione.
2015: RENZI RILANCIA L’OPERA. Il ponte “si farà di certo, il problema è quando”, annuncia il premier Renzi, che indica la necessità di concludere prima strade e ferrovie. L’idea è riproposta nel 2016 dal ministro dell’Interno Angelino Alfano che presenta alla Camera una proposta di legge.
2019: L’IPOTESI REFERENDUM. Il presidente della Sicilia Musumeci, in replica alla posizione del ministro Toninelli (“non è priorità”), lancia l’idea di indire un referendum tra i siciliani per capire se l’opera sia realmente condivisa dalla popolazione.
2020: SPUNTA L’IPOTESI SOTTOMARINA. Il dibattito sul ponte non tramonta, fino a che la ministra dei trasporti De Micheli annuncia a giugno una decisione “tra qualche mese”. Ad agosto spunta l’idea del tunnel. “Non posso dire faremo il ponte sullo Stretto, non ci sono i presupposti”, annuncia il 9 agosto il premier Conte, che apre alla nuova ipotesi: “Dobbiamo pensare a un miracolo di ingegneria. Una struttura ecosostenibile, leggera, che tuteli l’ambiente, anche sottomarina”. (ANSA).
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