“La scuola sta dando prova di responsabilità, assicurando la continuità della didattica attraverso i mezzi digitali a disposizione. Alcune istituzioni scolastiche avevano già sperimentato la didattica a distanza e, per questo, non sono in particolare difficoltà; altre, invece, si trovano ancora agli inizi, per cui è necessario sostenerle”. Così la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina rispondendo al Question Time alla Camera, ad un’interrogazione del parlamentare M5S Manuel Tuzi. “Oggi la didattica, anche nella modalità a distanza imposta dall’epidemia – aggiunge – non è solo lo strumento che permette al percorso di apprendimento degli studenti di non interrompersi, ma è anche il modo per portare la voce rassicurante di un insegnante a ragazze e ragazzi che si trovano in un momento di disorientamento, che hanno un particolare bisogno di sostegno e normalità. In questi giorni difficili, dare continuità alla didattica mantiene viva la funzione della scuola quale comunità e contrasta l’isolamento e la demotivazione, dando continuità al diritto all’istruzione, protetto dalla Carta costituzionale. Sono convinta che sapremo trasformare questo momento drammatico in un’opportunità per rendere il nostro Sistema d’istruzione migliore”, ha assicurato la ministra.
Questi alcuni dei temi affrontati dalla responsabile del dicastero di Viale Trastevere, Lucia Azzolina, durante il Question Time:
Lezioni online: “Le istituzioni scolastiche che hanno attivato sistemi di didattica a distanza sono riuscite a coinvolgere circa il 94% degli studenti utilizzando molteplici strumenti e l’89% delle scuole ha predisposto specifici materiali per gli alunni con disabilità. I dati del monitoraggio confermano quindi una grande solidarietà della comunità scolastica, testimoniata dal 41% delle istituzioni interpellate che hanno attivato forme di collaborazione”, dice rispondendo al deputato Alessandro Fusacchia (Gruppo Misto). “A fronte di scuole meno attrezzate nell’uso delle tecnologie, altre realtà si sono rivelate più pronte ed hanno saputo attingere a competenze più ampie e solide. Tale situazione, che si mostra ‘a macchia di leopardo’, è strettamente connessa al fenomeno più esteso del digital divide, e impone di impegnarci ancor più fortemente per il suo superamento, nella convinzione che la nostra scuola saprà trasformare questo momento drammatico in un’opportunità di miglioramento”.
Risorse per i meno abbienti: “Ho insistito affinché nel decreto-legge n. 18 si reperissero risorse – pari a 85 milioni di euro – per consentire alle istituzioni scolastiche, che ne fossero prive, di dotarsi immediatamente di piattaforme e di strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza e per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti dispositivi digitali individuali e connessione alla rete per garantire la parità di accesso alla didattica a distanza, salvaguardando così il diritto allo studio di tutti. Firmerò a breve, una volta terminati tutti i passaggi previsti dalle disposizioni normative e contrattuali vigenti, il decreto di riparto delle risorse a favore delle istituzioni scolastiche improntato a criteri equi: il numero degli studenti, il dato sulla condizione socioeconomica delle famiglie”, dichiara Azzolina. “Non ho voluto una ripartizione risorse “a pioggia” ma che tenga conto della concreta condizione degli studenti, per supportare nei termini dell’eguaglianza sostanziale quelli che ne hanno più bisogno. E’ stato disposto anche un incremento di 2 milioni del Fondo per l’emergenza del Piano scuola digitale. In merito, alla formazione dei docenti, voglio rimarcare il lavoro importante che stanno facendo nelle scuole i circa 8.200 animatori digitali, unitamente ai circa 24.000 docenti dei team per l’innovazione presenti in ciascun istituto, nonché l’impegno dei 120 docenti delle équipe formative territoriali e delle reti di scuole dei Future Labs, che stanno utilizzando tutte le risorse disponibili per promuovere webinar e seminari online per lo sviluppo delle competenze digitali dei docenti. Nei giorni scorsi è stato altresì erogato un contributo di mille euro a ciascuna istituzione scolastica, per un totale di 8,2 milioni di euro, che potranno essere spesi per l’anno 2020 anche per il potenziamento dell’apprendimento a distanza. Stiamo approntando tutte le misure necessarie affinché nessuno resti indietro”. “Il Governo – prosegue rispondendo al deputato Piccoli Nardelli – ha stanziato adeguate risorse affinché le scuole possano tempestivamente provvedere al potenziamento delle piattaforme e degli strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza e a mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso, dispositivi digitali individuali per la fruizione delle piattaforme stesse”. “Le scuole con tali risorse potranno, inoltre, fornire agli studenti ove necessario la connettività alla rete, formare il personale scolastico sulle metodologie e le tecniche per la didattica a distanza, e assumere assistenti tecnici informatici che nelle istituzioni scolastiche del primo ciclo favoriscano l’uso della strumentazione informatica. È mia intenzione continuare a profondere ogni energia per accogliere le richieste che vengono dalle famiglie e per rispondere alle piccole e grandi esigenze rappresentate dai nostri istituti scolastici”.
Esami di Maturità: “Ho chiesto agli uffici del Ministero di predisporre più piani d’azione in base a diversi scenari possibili legati alla data di riapertura delle scuole. I docenti, gli studenti e le loro famiglie, ai quali forniremo il massimo supporto, saranno messi nelle condizioni migliori per svolgere un esame serio e riceveranno tutte le informazioni in merito alle modalità che saranno adottate, non appena avremo un quadro anche temporale più definito”.
Mense scolastiche: “La frequenza delle istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado e delle scuole paritarie dell’infanzia a gestione pubblica è gratuita. Pertanto, è a carico delle famiglie degli studenti che frequentano queste scuole, la sola retta per la fruizione del servizio mensa, utilizzata prevalentemente dai bambini delle sezioni a tempo normale della scuola dell’infanzia e dagli alunni delle classi a tempo pieno della scuola primaria. Tali rette vengono versate, in forma diretta o indiretta, all’ente locale quale soggetto titolare della gestione del servizio di refezione scolastica che, nel periodo di sospensione delle attività didattiche in presenza, non è evidentemente, erogato”. “Nel caso in cui si riferisca al contributo volontario versato dalle famiglie degli alunni delle scuole statali, nella quota deliberata dal Consiglio di istituto dell’istituzione scolastica – aggiunge – i relativi fondi potranno essere utilizzati nei modi previsti dalla specifica delibera degli organi collegiali al momento della ripresa delle attività didattiche in presenza e opportunamente rendicontati”.
Rette scuole private: “Non rientra nelle competenze del Ministero dell’Istruzione consentire l’esenzione dal pagamento delle rette nelle scuole primarie, secondarie di primo grado e di secondo grado a gestione privata, la cui entità è determinata dalla singola istituzione scolastiche”. “Anche la frequenza dei servizi educativi sia pubblici che privati per bambini dalla nascita sino ai tre anni di età è soggetta al pagamento di una retta da parte delle famiglie. In merito l’Associazione Nazionale Comuni italiani (Anci) ha comunicato che la quasi totalità dei comuni, di fatto, ha già sospeso le rette per tutti i servizi educativi, anche quelle relativi al servizio di trasporto e mensa e in taluni casi è stato disposto il recupero, a favore delle famiglie, delle rette versate in anticipo“, ha proseguito.
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