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Maturità, per 4 studenti su 10 esame senza accompagnatore

La gran parte dei maturandi (il 66%) svolgerà il colloquio entro il 20 giugno e quasi tutti – più di 9 su 10 – termineranno entro la prossima settimana. E’ quanto emerge da un sondaggio effettuato da Skuola.net su 5000 maturandi. Più della metà dei ragazzi (53%) a pochissime ore dall’esame non si sente affatto pronto ad affrontare questa singolare Maturità. Forse per questo, pur avendo la possibilità di portare con sé un accompagnatore, come previsto dalle Linee guida sulla sicurezza, circa 4 su 10 hanno deciso che non vorranno nessuno al loro fianco, per non caricare di ulteriori aspettative l’atmosfera. E un altro 17% sta ancora ragionando sul da farsi. Alla fine solamente il 46% ha già scelto il fortunato, che quasi sempre sarà un genitore, l’amico del cuore o il compagno di classe preferito. Partner e fratelli i possibili outsider. Di sicuro, all’orale la gran parte arriverà con mezzi propri o a piedi: solo il 10% ricorrerà ai mezzi pubblici.

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Entrando nel vivo dell’esame, la grande novità di quest’anno è l’introduzione di un elaborato sulle materie d’indirizzo – in sostituzione della seconda prova e dal quale partirà il colloquio – che gli studenti dovevano preparare a casa e consegnare in anticipo alle commissioni. Un compito con cui i ragazzi si sono trovati a proprio agio: tutti quanti sono riusciti a rispettare la scadenza per l’invio (fissata per il 13 giugno) e più di 3 su 4, a posteriori, sono soddisfatti del lavoro fatto. Così come tutto sembra sotto controllo per quel che riguarda la relazione sui Percorsi per le competenze e l’Orientamento (PCTO, l’ex alternanza scuola lavoro): solamente il 14% si è trovato a corto di materiale.
 A preoccupare di più è un altro passaggio dell’orale: i materiali predisposti dai commissari per il percorso multidisciplinare (quelli che nel 2019 erano contenuti nelle ‘buste’ a sorteggio, oggi eliminate). Per il 41% dei maturandi sono l’ostacolo più difficile da scavalcare; mentre al secondo posto tra gli ‘incubi’ degli studenti ci sono le domande extra sui programmi del quinto anno che in qualche modo i professori potrebbero agganciare al percorso: il 33% ne farebbe volentieri a meno. Confermate anche le domande su Cittadinanza e Costituzione. A tal proposito, negli scorsi mesi la ministra dell’Istruzione Azzolina ha invitato i docenti ad approfittarne per chiedere in sede d’esame qualcosa sul coronavirus e sull’impatto che il lockdown – con le sue regole e limitazioni – ha avuto sugli studenti e sul loro essere cittadini. Più di 1 maturando 2, ne sarebbe entusiasta: non vede l’ora di parlare della propria esperienza mentre 1 su 4 preferirebbe di no.
 La verifica sul programma di letteratura italiana per la prova di italiano passerà quest’anno per un’analisi del testo svolta oralmente, di autori effettivamente affrontati durante l’anno scolastico. Un inedito assoluto che non spaventa più di tanto: a temerla è solo 1 studente su 10. Tra le possibili opzioni, la più gradita (con il 44% di preferenze) sarebbe una poesia; meglio se di uno tra Pascoli, Leopardi e Ungaretti (sono i tre autori più gettonati). E se, invece, il commissario d’Italiano dovesse optare per un brano in prosa, i candidati ideali sarebbero: per l’Ottocento, Verga e D’Annunzio; per il Novecento, Pirandello e Svevo. 


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