Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dichiara in un’intervista a “La Repubblica” che le rinunce che si stanno facendo ora per l’emergenza del coronavirus, sono delle rinunce che si fanno “per il bene di tutti. Seguiamo le regole e l’Italia si rialzerà”, dichiara.
Un rinvio delle elezioni regionali per via dell’emergenza coronavirus “per ora non è contemplato” aggiunge il premier. “Il referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari è stato rinviato sine die. Esiste la possibilità di rinviare anche le elezioni regionali?”, chiede l’intervistatore. “Al momento questa possibilità non è contemplata”, risponde Conte.
In questi giorni “ho ripensato a vecchie letture su Churchill, è la nostra ora più buia, ma ce la faremo”, prosegue nella sua intervista ripresa anche dal quotidiano spagnolo El Pais, nella quale spiega che sui tempi dell’emergenza coronavirus “è assai difficile fare previsioni” vista la virulenza del Covid-19. “Il governo coordina con la massima intensità e concentrazione la macchina organizzativa. Due sono gli obiettivi da raggiungere: contenere la diffusione del virus e potenziare le strutture sanitarie perché possano reggere a questa sfida. Siamo un Paese forte” spiega il premier, rivelando che anche lui ha fatto il tampone “ed è negativo”.
Venendo alla circolazione all’esterno della bozza del decreto, prima che fosse firmato, Conte la giudica “un atto irresponsabile” che “ha causato confusione e incertezza presso i cittadini”. E avverte: d’ora in poi “adotteremo contromisure severe affinché situazioni del genere non si ripetano più”. Per quanto riguarda la catena di comando, “la tutela della salute è rimessa per la gran parte alle Regioni – sottolinea – Il governo, anche attraverso il braccio operativo della Protezione civile, svolge una fondamentale opera di sostegno, ma le Regioni debbono continuare a collaborare, come stanno facendo, per perseguire una linea unitaria di azione, condivisa ed efficace”. Con le misure varate, “il Nord non è propriamente una zona rossa, perché non abbiamo posto un divieto assoluto di ingresso e di uscita tra le due grandi aree del paese. Abbiamo però introdotto delle limitazioni alla circolazione delle persone, che valgono anche all’interno dell’area settentrionale. Tutti sono invitati a diradare le occasioni di trasferimento, limitandole a esigenze lavorative, a casi di necessità e a motivi di salute”. Chi non rispetta le regole “viola l’art. 650 del codice penale. E se autocertificasse la falsa ricorrenza di una delle tre giustificazioni degli spostamenti, rimarrebbe esposto a una ulteriore sanzione penale”. Se tutti “rispetteremo le regole indicate, il Paese potrà rialzare presto la testa”.
Con il decreto legge si è anche “predisposto un piano straordinario per rinforzare il personale medico e infermieristico, mentre con altre iniziative ci siamo garantiti alcune linee produttive, qui in Italia, per disporre di attrezzature specialistiche per terapia intensiva e sub-intensiva”. Nei prossimi giorni si avrà un quadro chiaro sugli effetti delle misure adottate e si deciderà se prolungare la chiusura delle scuole. Sul piano economico “dovremo ricorrere a una terapia d’urto massiccia” con un “efficiente piano di “ricostruzione” esteso a tutti i campi. Ne approfitteremo per sbloccare un sistema che si mostra lento negli investimenti. Il modello Genova diventerà il modello Italia”. In casi eccezionali come questo “la flessibilità di bilancio è prevista e la utilizzeremo pienamente. Abbiamo allo studio varie iniziative, che non voglio qui anticipare. Sicuramente l’ Europa non può pensare di affrontare una situazione che si annuncia straordinaria con mezzi ordinari”. Sottolineando la necessità di un clima generale di collaborazione, dice che tra oggi e domani “tornerò a incontrare le opposizioni per discutere sulle misure economiche”. Conte è “risoluto a ricorrere a qualsiasi mezzo per proteggere i cittadini e sicuramente potenzieremo la squadra”.
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