“Abbiamo cullato il virus e abbiamo avuto anche un po’ di fortuna“. Non si sente aria di protagonismo nelle parole di Concetta Castilletti, la ricercatrice dello Spallanzani che, insieme al team dell’Istituto, primo insieme alla Francia, ha isolato il coronavirus aprendo la strada alla diagnosi e forse anche ad un vaccino.
Concetta ha 56 anni, due figli grandi e una famiglia che la supporta da sempre, a partire dal marito. “Sono abituati a questo genere di emergenze a casa mia – dice – anche perchè io non mi ricordo una vita diversa da questa. E’ sempre stato così“. Lo Spallanzani è un centro di eccellenza ed è da sempre in prima linea in questi casi.
“Ho vissuto la grande emergenza – dice la responsabile dell’unità operativa virus emergenti che si trova all’interno del laboratorio di virologia dello Spallanzani diretto dalla dottoressa Capobianchi – della Sars, di Ebola, dell’influenza suina, della chikungunya, e insieme ai miei colleghi siamo stati spesso in Africa. E’ un lavoro che mi piace moltissimo e non potrei fare altro. Ma la vittoria è di tutto il team. Eravamo tutti impegnati, tutta la squadra. Abbiamo un laboratorio all’avanguardia, impegnato 24 ore su 24 in questo genere di emergenze”.
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