“Oggi stesso chiamerò Colao per comunicargli l’intenzione di integrare il comitato di esperti che dirige attraverso il coinvolgimento di donne le cui professionalità – sono certo – saranno di decisivo aiuto al Paese – ha annunciato il premier Giuseppe Conte -. Allo stesso modo, nelle prossime ore chiederò al capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, di integrare il Comitato tecnico-scientifico con un’adeguata presenza femminile”.
“Allo stesso modo, nelle prossime ore chiederò al capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, di integrare il Comitato tecnico-scientifico con un’adeguata presenza femminile. Analogo invito rivolgo anche a tutti i ministri affinché tengano conto dell’equilibrio di genere nella formazione delle rispettive task force e gruppi di lavoro”, spiega il capo del governo.
“Con diverse colleghe abbiamo sottoscritto una mozione sulla necessità di intervenire sull’esigua presenza di professioniste donne nelle task force istituite dal governo nell’ambito dell’emergenza Coronavirus. Il presidente del Consiglio Conte ha raccolto tempestivamente questo intervento – spiega su Facebook la vicepresidente del Senato e senatrice Pd, Anna Rossomando – e si tratta di un dato sicuramente positivo. Ora verificheremo i fatti concreti, ma in ogni caso si dovrà trattare di un vero riconoscimento delle professionalità delle donne. Non si può pensare infatti di affrontare la fase in cui stiamo entrando e le successive senza questo punto di vista in ambito di programmazione economica, sociale e culturale. Se la qualità delle ricette per affrontare la crisi sarà diversa da modelli che tutti concordiamo debbano essere innovati, lo vedremo anche anche da questo punto di vista”.
“Apprendiamo con soddisfazione che il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha invitato Vittorio Colao a un immediato riequilibrio di genere nella composizione della task force e del comitato tecnico-scientifico. Grazie alla forte adesione alla petizione prima e poi al flashmob virtuale del 2 maggio poi, nonché grazie all’impegno di senatrici e deputate e alle battaglie continue di tante associazioni femministe e della società civile, siamo state finalmente ascoltate”, afferma in una nota il comitato #Datecivoce. “Ora chiediamo alla politica e al Presidente Conte – aggiunge il Comitato – di fare un passo storico: approvare una legge affinché in ogni commissione, organo, tavolo tecnico di nomina istituzionale e pubblica ci sia reale parità. La legge Golfo-Mosca 120/2011 sulle quote antidiscriminatorie di genere è un punto di riferimento irrinunciabile, ma la rappresentanza va portata al 50% ed estesa ad ogni luogo dove lo Stato e le istituzioni decidono. Avere percentuali eque di uomini e donne vuol dire non solo cambiare la visione politica del Paese ma anche ridare fiducia a chi crede che solo nel rispetto reciproco, nel rispetto della Costituzione e nella ricchezza della differenza possa nascere un Paese migliore”, conclude la nota.
“Dopo la mobilitazione ‘Dateci Voce’ di sabato scorso e la mozione presentata in Senato il governo si accorge di aver escluso le donne dalle famigerate ‘task force’ incaricate di gestire la fase post-emergenza”, dicono Emma Bonino, leader di +Europa e Costanza Hermanin, vicesegretaria di +E e componente del gruppo promotore di #Datecivoce. “Siamo contente di aver dato come Più Europa il nostro contributo. È una questione di meritocrazia: se in Italia ce ne fosse, una normale distribuzione statistica produrrebbe automaticamente una rappresentanza bilanciata negli organi collegiali. Bene la risposta di Conte – proseguono – attendiamo di vederne la realizzazione concreta. Se il paese è tanto lontano dal concepire la parità da pensare task force tutte al maschile, significa che gli strumenti che abbiamo sono insufficienti. E non è solo questione di numeri, ma anche di scelte. Con più del 60% del personale sanitario di sesso femminile, includendo le donne si sarebbero forse fatte scelte più avvedute in tanti settori, non ultimi – concludono Bonino ed Hermanin – sulla scuola e il lavoro part time”.
“Se il premier Conte settimane fa, e ripeto settimane fa, voleva un’adeguata rappresentanza femminile nelle sue innumerevoli e popolose task force di consulenti gli bastava dirlo, anzi ordinarlo, visto che è lui che comanda e decide, come ripete sempre – dice il senatore della Lega, Roberto Calderoli, vice presidente del Senato -. Svegliarsi oggi dopo le polemiche di parlamentari e giornalisti sulla mancanza di quote rosa e dire che adesso rimedieranno, dopo settimane, è ridicolo e offensivo verso le tante donne escluse da queste task force. Per la serie quando la toppa è peggio del buco…”.
Source: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/politica_rss.xml