Difficile far coincidere in uno stesso Comune la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, e l’intitolazione di una strada a Giorgio Almirante, firmatario del manifesto sulla razza del 1938: e così a Verona – che alla senatrice a vita ha riservato l’alto riconoscimento, dopo aver precedentemente approvato la dedica di una strada ad Almirante – è scoppiata la polemica.
“Con la proposta di dedicare una strada a Giorgio Almirante, firmatario del manifesto della razza, e contestualmente la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, sopravvissuta a un campo di sterminio nazista, si raggiunge il culmine del più vergognoso doppiogiochismo”, attacca il Pd con Alessia Rotta, vicepresidente dei deputati Dem.
La replica del sindaco Federico Sboarina, espressione di una maggioranza di centrodestra, non si fa attendere. “Giorgio Almirante – afferma il primo cittadino – è stato un leader e ha fatto la storia del nostro Paese e della destra italiana nel confronto parlamentare. Non è una scelta fatta in contrapposizione con nessuno”. “L’amministrazione di Verona – sottolinea – la sua scelta l’ha già fatta. Ha voluto conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre per la sua storia personale e per il valore di ciò che rappresenta, e ha votato la mozione per una via a Giorgio Almirante, che è stato un uomo politico democraticamente eletto da milioni di italiani. Non vedo cosa ci sia di anomalo”.
A far deflagrare la bagarre politica è stato il capogruppo di Verona di Sinistra in Comune, Michele Bertucco, che aveva presentato la mozione Segre. Verona, tra l’altro, è città medaglia d’oro della Resistenza. “Si premiano le vittime e gli aguzzini”, ha aggiunto Bertucco, rilevando quella che, a sua avviso, è stata una strana coincidenza: nel giorno in cui il Consiglio comunale ha votato all’unanimità la cittadinanza a Segre, il 16 gennaio, è stata anche affissa nell’albo pretorio la delibera della Giunta che dava l’ok a “Via Almirante”, dopo il passaggio in Commissione toponomastica del 5 novembre 2019.
Anche allora, con le proteste dei consiglieri di opposizione e della Comunità Ebraica.
Il sindaco Sboarina si dice convinto che “come spesso accade, con le cose che riguardano Verona si accendono dibattiti strumentali, che non aiutano il percorso di pacificazione. Si cerca sempre la polemica e si passa sopra alle istituzioni e al loro voto democratico”. E mentre un’associazione veronese, “la Città che sale”, chiede al Prefetto di fermare l’intitolazione della strada al padre dell’Msi, anche i 5Stelle veneti attaccano la maggioranza scaligera: “Bene fa Liliana Segre a declinare a malincuore la cittadinanza onoraria di Verona. Male fa l’amministrazione veronese a coccolare nostalgici fascisti”.
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