Salvini avverte sulla Tav. Oggi in Senato la conta sul decreto sicurezza bis, domani la mozione sull’opera. La Tav “è un’infrastruttura fondamentale”, un voto del Parlamento “contro sarebbe una sfiducia al premier, che ha riconosciuto che costa meno finirla che fermarla”, ho detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a margine dell’inaugurazione del nuovo hub ferroviario di Rogoredo a Milano. “Sarebbe uno schiaffo agli italiani che vogliono treni, porti e aeroporti. Vediamo i voti in parlamento”, ha concluso.
Le mozioni saranno esaminate in Aula al Senato mercoledì 7 agosto.
La mozione dei 5 Stelle sulla Tav “impegna il parlamento e non il Governo”, che per questo “non cadrà”. Lo afferma il ministro dei Trasporti Danio Toninelli a margine dell’inaugurazione dell’ampliamento della stazione di Milano Rogoredo. ” Il Parlamento – ha spiegato – è il luogo in cui è stato approvato quell’accordo e il Parlamento deciderà”.
“Il Governo non cadrà – ha ribadito Toninelli – perché la mozione impegna il Parlamento e non il Governo e questo significa che non ci saranno problemi dal punto di vista della tenuta del Governo”. “Salvini – ha aggiunto – minacci chi vuole”. Toninelli poi ha spiegato che “l’accordo internazionale è un regalo alla Francia” ed è stato sottoscritto da “politici incapaci”. “Come ministro ho cercato di far capire che cosa prevedeva l’accordo – ha aggiunto – ora la parola passa al Parlamento ma come Movimento 5 Stelle non mi stancherò mai di dire che la Tav è un’opera inutile, un danno ambientale e un regalo alla Francia”.
“Salvini – sottolinea il ministro – deve capire che non sta governando con Berlusconi, ma con una forza politica con la schiena dritta che sa che sta operando per il bene del Paese”. “Salvini – ha proseguito – risponde di quello che dice, io sto dando una mano al Paese, abbiamo sbloccato opere ferme da anni, poi ci sono altri sì da dire, all’acqua pubblica e alla riforma della giustizia”.
“Quale sarà il parere del governo sulla mozione della Tav? Davvero il Ministro Salvini si accontenterà di “rimettersi all’aula”? O addirittura cavalcherà qualche cavillo regolamentare per evitare di prendere posizione? Sul futuro della Tav il Presidente Conte è stato chiaro. Salvini ne sta facendo adesso un caso politico: se il governo non si esprimerà in aula sarà una netta sfiducia”. Lo scrive in una nota la vicesegretaria del Pd Paola De Micheli.
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