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Taglio parlamentari, cosa prevede la legge costituzionale

Un taglio lineare di deputati (da 630 a 400) e senatori (da 315 a 200), mantenendo quelli a vita. È quanto prevede la riforma costituzionale approvata definitivamente dal Parlamento, con la quarta lettura della Camera l’8 ottobre scorso. Il sì è stato accompagnato da un documento della maggioranza che indica i passi successivi in base all’accordo giallorosso. Ecco cosa prevedono testo e risoluzione.
   

IL TAGLIO – La riforma riduce i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200. L’istituto dei senatori a vita è conservato fissandone a 5 il numero massimo (finora 5 era il numero massimo che ciascun presidente poteva nominare). Ridotti anche gli eletti all’estero: i deputati scendono da 12 a 8, i senatori da 6 a 4.
   

LE FUTURE RIFORME – Il documento della maggioranza prevedeva anche l’incardinamento a ottobre in Senato di tre riforme: equiparazione dell’elettorato attivo e passivo di Camera e Senato (18 e 25 anni); taglio del numero dei delegati regionali nell’elezione del presidente della Repubblica; modifica del principio della base regionale per l’elezione del Senato, così da dare un’unica legge elettorale per le due Camere.
   

REGOLAMENTI – Sarà necessaria la modifica dei Regolamenti dei due rami del Parlamento per modificare alcuni quorum (ad esempio per formare i gruppi occorrono 20 deputati e 10 senatori, numeri che andranno abbassati) e evitare che la riduzione dei parlamentari paralizzi i lavori: sarà difficile, ad esempio, convocare le commissioni Bicamerali in concomitanza con le riunioni delle commissioni permanenti di Camera e Senato.

LEGGE ELETTORALE – Il documento della maggioranza prevedeva anche l’impegno a ‘presentare entro dicembre un progetto di nuova legge elettorale per Camera e Senato al fine di garantire più efficacemente il pluralismo politico e territoriale’. Un obiettivo al quale la maggioranza sta lavorando.
   


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