“Si ricorda in queste ore il Porrajmos, il massacro di centinaia di migliaia di Rom e Sinti nei campi di sterminio nazisti. Oltre alla doverosa memoria di chi fu barbaramente ucciso, si tratta di una vicenda che ha ancora molto da insegnarci”. Lo afferma la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) Noemi Di Segni denunciando “l’irresponsabilità di chi, ai più alti livelli istituzionali, continua a soffiare sul fuoco di orrendi pregiudizi”.
“Questa ferita aperta e che mai potrà rimarginarsi nella coscienza d’Europa parla infatti anche al nostro presente. – dice Di Segni – È un monito, terribile ma anche ineludibile, sulle conseguenze cui possono portare le parole di odio che per secoli hanno attraversato il continente, ottenendo in quegli anni un terreno ancor più fertile per passare dalla teoria ai fatti. Sta a noi non soltanto vigilare perché ciò non riaccada, ma anche intervenire con la massima fermezza davanti a nuovi segnali di pericolo che si ripresentano in modo sempre più allarmante anche per l’irresponsabilità di chi, ai più alti livelli istituzionali, continua a soffiare sul fuoco di orrendi pregiudizi”.
“Oggi – scrive in un tweet Ruth Dureghello presidente della comunità ebraica di Roma – si ricorda lo sterminio nazista di migliaia di zingari. Una pagina importante e drammatica della nostra storia che avrebbe dovuto insegnarci l’importanza delle parole e degli effetti che queste producono”.
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