(ANSA) – ROMA, 31 MAG – “Per Mercatone Uno ho deciso io di autorizzare la cessione, non di chiudere il contratto, per la semplice ragione che dopo tre gare deserte falliva, il 18 maggio, perché non c’erano acquirenti. La scelta era tra avere undici mesi fa quello che è successo oggi o provare, con un imprenditore che talmente sapevamo poco credibile che abbiamo messo un rafforzamento patrimoniale che si doveva verificare prima di perfezionare il contratto e Di Maio non lo ha verificato e ha perfezionato il contratto. Perchè l’ha chiuso Di Maio”. Lo ha detto Carlo Calenda, del Pd, ad Agorà, su Rai3.
Per l’ex ministro c’era poi “una clausola revocatoria che poteva essere usata”, in caso di inadempienza, “per riprendersi Mercatone Uno”. Ma “nessuno ha fatto una riunione, nessuno ha verificato niente. I sindacati hanno chiesto riunioni per mesi e sono stati rimandati al 30 maggio, dopo che erano partiti gli avvisi di licenziamento. E così sta succedendo in tutte le crisi aziendali”, conclude Calenda.
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