Alla Camera, nella Sala della Regina, il convegno ‘Patto per la ricerca’, promosso dal ministero dell’Istruzione.
Partecipano il presidente della Camera, Roberto Fico, i ministri dell’Economia Gualtieri, dell’Istruzione Fioramonti e per gli Affari regionali Boccia.
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“E’ quanto mai necessario che la sessione di bilancio sia l’occasione per dare concreta attuazione a questo impegno: investire in modo poderoso su quello che è un asset strategico, istruzione, formazione e ricerca – ha dettto il presidente della Camera, Fico -. Abbiamo il dovere di lavorare tutti insieme concorrendo, insieme al Patto, alla transizione verso un nuovo modello di economia e società, basato sulla conoscenza e sulla sostenibilità”.
Fico sottolinea che il Patto per la ricerca “può essere la via per inserire stabilmente la ricerca tra le priorità della agenda politica del nostro Paese, superando un ritardo molto grave che è dimostrato da numerosi indicatori. Sappiamo tutti che l’Unione europea aveva fissato già nel 2000 e ribadito nel 2010 l’obiettivo di portare gli investimenti pubblici e privati in ricerca e sviluppo al 3% del PIL entro il 2020. Ma, secondo i dati OCSE relativi al 2017, siamo ad appena il 2,03% nell’Unione europea e all’1,38% in Italia. Considero inoltre molto preoccupanti anche i divari territoriali all’interno del nostro Paese: oltre i due terzi della spesa totale per ricerca e sviluppo è concentrato in appena cinque regioni (Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto). C’è dunque un ritardo ancor più marcato nel Mezzogiorno che va recuperato se vogliamo rilanciare questa parte del Paese”. “Se vogliamo cogliere e diffondere i benefici della innovazione, occorre dunque migliorare anche la misura e la qualità della spesa per l’istruzione, a tutti i livelli”, ammonisce, ricordando a tal proposito che “le risoluzioni approvate da Camera e Senato sulla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 impegnano espressamente il Governo a provvedere con la prossima legge di bilancio “al sostegno e alla qualificazione del sistema di istruzione, formazione, alta formazione, università, ricerca, innovazione”.
“La manovra la stiamo ancora studiando ed è in evoluzione, si sta facendo un lavoro di sintesi. Sono personalmente preoccupato perché le risorse per la scuola, l’università e la ricerca sembrano essere poche e mi auguro che aumentino”, ha detto il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, a margine della presentazione del “Patto per la ricerca” sostenendo che “le risorse sono molto lontane da quello che era stato l’obiettivo iniziale”. “Io confido nella responsabilità di tutti i partiti politici per fare in modo che in questo Paese si possa dire una volta per tutte che dopo tanti anni di sotto finanziamento il governo e tutte le forze politiche sono davvero impegnate per rilanciare la scuola, l’università e la ricerca, perché senza questo non c’è futuro. E noi non possiamo rinnegare il futuro”, ha concluso Fioramonti.
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