in

M5S, togliere il crocifisso dalle scuole non è tema all'ordine del giorno

   “Togliere il crocifisso dalle scuole non è un tema all’ordine del giorno per il MoVimento 5 Stelle. Le scuole italiane hanno ben altri problemi, seri e concreti, da affrontare. Messa in sicurezza degli istituti, e loro ammodernamento, aumento degli stipendi di insegnanti e personale sono le priorità. Dibattiti e polemiche su questioni distanti dalla vita quotidiana dei cittadini non ci appassionano né interessano”. Lo sottolineano fonti del M5S commentando la polemica nata in seguito alla frase del ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti: “Credo in una scuola laica, ritengo che le scuole debbano essere laiche e permettere a tutte le culture di esprimersi senza esporre un simbolo in particolare”.

Lo stesso Fioramonti butta acqua sul fuoco bollando come “sterili” le polemiche sulla sua dichiarazione. Ma in molti soprattutto nel centrodestra hanno alzato la voce. A cominciare dal leader della Lega Matteo Salvini che se la prende anche con un pastificio di Bologna che ha preparato i tortellini con il pollo al posto del maiale per rispetto di “ogni religione”. “Leggo che c’è chi chiede tortellini senza carne? E’ come proporre il vino senza uva – afferma su Fb – ma stiamo scherzando. Aveva ragione Oriana Fallaci. Il problema sono alcuni italiani che dimenticano le loro radici, negano la nostra storia, dal tortellino al crocifisso. Ma devo essere io a difendere la fede e i valori? Io che sono un peccatore…”. “Dopo Toninelli – interviene il presidente di FdI Giorgia Meloni – ora è il ministro Fioramonti a regalarci ogni giorno una perla di saggezza. Dopo le tasse sulle merendine e le assenze per manifestazione giustificate dallo Stato, il Ministro dell’Istruzione ci dice che al posto del crocifisso in aula vedrebbe bene “una cartina del mondo con dei richiami alla Costituzione”. Io invece vedo bene il crocifisso in aula e la cartina del mondo con richiami alla Costituzione negli uffici del M5S, così imparano dove sta Matera e cosa dice l’art. 1 della Costituzione (la sovranità appartiene al popolo)”.

Critico con la posizione del numero uno del dicastero di Viale Trastevere è anche l’Arcivescono di Monreale, Michele Pennisi: “Togliere il crocifisso dalle aule scolastiche? Servirebbe solo ad aiutare il leader della Lega Matteo Salvini. Quel partito utilizzerebbe la vicenda per la sua battaglia contro il governo che oltre ad aumentare le tasse urterebbe la sensibilità di gran parte degli Italiani”. Contrario all’idea Fioramonti anche il Cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione vaticana per l’Evangelizzazione dei popoli: “Il significato di un simbolo come il crocifisso rientra nella dimensione della scelta spirituale personale”. E “non è solo una questione individuale: tutta la cultura, tutta la tradizione che abbiamo nella vita sociale e civile non è qualcosa che è stato influenzato dalla visione del Vangelo, della vita cristiana, dalla storia della Chiesa?”. Per Filoni la proposta del ministro suscita quindi parecchi dubbi: “Questo fa parte di un modo di agire dove è presente una ideologia. E, questa, a chi risponde? Al nichilismo? Può essere l’uomo un nichilista? Esiste un uomo nichilista? No, non esiste. Esiste un uomo che fa le sue scelte. Pertanto, bisogna stare attenti a non imporre ad altri ciò che ognuno pensa che sia unico”.

E anche dal mondo della politica sono molte le voci che si alzano in difesa del simbolo cristiano. Come quella di Davide Faraone di “Italia Viva”  che invita “Fioramonti a fare il ministro e lasciar stare le merendine e i crocifissi”. O come quella di Licia Ronzulli di FI secondo la quale “il crocifisso a scuola non si tocca”. “Non ricominciamo con le polemiche inutili sul crocifisso e non apriamone di nuove sulla foto di Mattarella. Ci sono troppi problemi da risolvere nella scuola per andare a ingolfarsi in un dibattito di principio che abbiamo già visto” è invece l’appello della deputata del Pd Debora Serracchiani.

   


Source: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/politica_rss.xml

L'Italia e il crocifisso, una controversia infinita

Crocifisso nei luoghi pubblici, sì o no?