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Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Mattarella: 'Violenza sulle donne è emergenza pubblica'

Oggi è la . “La violenza sulle donne non smette di essere emergenza pubblica e per questo la coscienza della gravità del fenomeno deve continuare a crescere. Le donne non cessano di essere oggetto di molestie, vittime di tragedie palesi e di soprusi taciuti perché consumati spesso dentro le famiglie o perpetrati da persone conosciute”, è il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella affermando che “molto resta ancora da fare” e “ogni donna deve sentire le istituzioni vicine“.

Persiste il pregiudizio che addebita alla donna la responsabilità della violenza sessuale subita, secondo quanto emerge da un  

Abbiamo approvato norme, sbloccato fondi, avvisto confronti – così il premier Giuseppe Conte su twitter -: la violenza contro le donne rimane un’emergenza. Lavoriamo per una svolta culturale, che parta dai giovani. Domani ne parlerò in una scuola a Roma insieme alla commissione d’inchiesta sul femminicidio #stopviolenzasulle donne”. 

“Il mio pensiero, stamattina, va alle tante donne che – ancora in queste ore – sono morte in mare, cercando di sottrarsi alla violenza, agli stupri, alla sottomissione – ha scritto in un post su Facebook la senatrice del Pd Monica Cirinnà -. La violenza contro le donne è triste cronaca di ogni giorno, in Italia e anche nel mondo. C’è ancora moltissimo da fare. Il contrasto alla violenza nasce dalla prevenzione e dalla costruzione di una vera cultura dell’eguaglianza, anche attraverso una legislazione adeguata e attenta alla condizione femminile: dalla parità salariale alla conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro, non può esserci coesione sociale senza piena cittadinanza femminile, che nasce anzitutto dal contrasto alla violenza di genere. Politica e cultura devono essere alleate in questa battaglia”. 

“La violenza sulle donne è una questione culturale: bisogna cambiare atteggiamento, cambiare la narrazione culturale, dare un nome preciso alle cose: un uomo non uccide una donna per amore, non è più accettabile più nemmeno che venga detto”, ha scritto su Twitter la ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti.

Per la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo la violenza sulle donne è “una piaga sociale” che bisogna “combattere tutti insieme e con ogni mezzo”. Come Ministro – ha affermato su Twitter – voglio battermi per contrastare sia la violenza fisica sia economica, a partire dall’introduzione della parità di genere nelle retribuzioni”.

Onu, una donna su 3 nel mondo ha subito abusi – Una donna su 3 nel mondo ha subito violenza fisica o sessuale ad un certo punto della sua vita, il più delle volte dal proprio partner. Solo il 52% delle donne sposate prende liberamente le proprie decisioni sul sesso, l’uso della contraccezione e l’assistenza sanitaria. Quasi 750 milioni di donne e ragazze in tutto il mondo si sono sposate prima del loro diciottesimo compleanno. Più di 200 milioni di donne e ragazze hanno subito mutilazioni genitali femminili. Sono i dati allarmanti forniti dall’Onu in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne che sottolineano anche come una donna su 2 uccisa in tutto il mondo è stata vittima del suo partner o della sua famiglia mentre solo 1 uomo su 20 è stato ucciso in circostanze simili. Inoltre sono donne o ragazze Il 71% di tutte le vittime della tratta di esseri umani in tutto il mondo, tre quarti delle quali sono sfruttate sessualmente. “La violenza sessuale contro le donne e le ragazze affonda le sue radici in secoli di dominazione maschile – ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne – Non dimentichiamo che le disuguaglianze di genere, che sono alla base della cultura dello stupro, sono uno squilibrio di potere”. Oggi la violenza contro le donne e le ragazze, secondo quanto sottolinea l’Onu, è una delle violazioni dei diritti umani più diffuse, persistenti e devastanti al mondo. Rimane anche una delle violazioni meno segnalate a causa dell’impunità, del silenzio, dello stigma e del senso di vergogna che lo circondano. Le conseguenze psicologiche, sessuali e riproduttive negative di tale violenza colpiscono le donne in tutte le fasi della loro vita. Ma le donne non sono vittime solo di la violenza sessuale: ad esempio l’abbandono scolastico precoce nega loro il diritto all’istruzione impedisce alle donne di accedere all’istruzione superiore e dunque le ghettizza nel mercato del lavoro. L’Onu ribadisce inoltre come la violenza contro le donne continua ad essere un ostacolo al raggiungimento dell’uguaglianza, dello sviluppo, della pace e della realizzazione dei diritti umani. Dunque, la promessa contenuta negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile ‘non lasciando indietro nessuno’ non può essere soddisfatta senza porre fine alla violenza contro le donne e le ragazze.


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