Alessandro Di Battista attacca il leader della Lega Salvini. “Il Ministro dell’ Interno, responsabile della sicurezza sul nostro territorio, sia capace – scrive Dibba in un post su Facebook in merito all’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri – di trovare centinaia di milioni di euro non per il Tav o per regalarli a Radio Radicale ma per aumentare effettivi, stipendi e dotazioni delle forze dell’ordine. Vada nei territori di mafia (se ha la libertà e il coraggio di farlo) non a chiedere voti ma a chiedere cosa occorre per la principale guerra che lo Stato deve combattere: quella al crimine organizzato”.
La Lega è orientata a non presentare una propria mozione sulla Tav al Senato. E, a quanto si apprende, potrebbe non votare le altre mozioni sull’opera presentate da M5s (per il No) e dal Pd (per il Sì). Il ragionamento che si fa in ambienti leghisti per motivare questa posizione è che la linea del governo è chiara e la Torino-Lione si farà: le mozioni parlamentari, viene osservato, non sono in ogni caso destinate a cambiare questo dato di fatto.
Nel frattempo il presidente dei senatori Pd Marcucci annuncia l’intenzione di presentare una propria mozione sulla Tav “per smascherare – dice – i tanti bluff della maggioranza?”. E per i dem, il voto sulla Tav deve avere come conseguenza obbligata le dimissioni del ministro Toninelli.
“Il Pd – sottolinea – depositerà una propria mozione sulla Tav, per smascherare i tanti bluff della maggioranza. L’Italia ha perso un anno inutilmente per le panzane dei 5 stelle e per le incredibili indecisioni di Salvini. Sottolineo che analogo testo per il via libera definitivo della grande opera fu bocciato dal Senato, con il concorso determinante della Lega. Per i dem il voto sulla Tav deve avere come conseguenza obbligata le dimissioni del ministro Toninelli”.
Intanto, il M5s conferma la sua posizione contraria alla Torino-Lione e annuncia che porterà la mozione No Tav in Parlamento, rivendicando la propria coerenza: “Diciamo sì alle opere pubbliche che servono agli italiani; diciamo no agli scempi, alle cattedrali nel deserto, alla cementificazione selvaggia”, si legge sul Blog delle Stelle.
“Chiedere di far cadere il governo per la Tav, che comunque si farà anche se dovesse davvero cadere, non ha senso. Dobbiamo impegnarci per cercare di bloccarla in Parlamento e, nel frattempo, portare avanti altri provvedimenti”, dice la sindaca Chiara Appendino, oggi a Roma per parlare al Ministero dei Trasporti dei finanziamenti della Metro 2 di Torino.
“Di Maio e i 5S al governo stanno facendo il massimo in un contesto molto difficile, all’interno di un esecutivo formato da forze politiche diverse e con storie diverse”, osserva la prima cittadina. “Io rivendico la mia differenza di appartenenza, rispetto alla Lega, e credo che il governo abbia portato avanti provvedimenti importanti, caratteristici della nostra storia. Bisogna continuare a lavorare su temi specifici, come ad esempio la legge sul salario minimo. Ecco perché ho l’interesse che il governo rimanga in piedi, perché ad esempio il reddito di cittadinanza possa essere attuato anche nella nostra città”.
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