I ballottaggi confermano sostanzialmente l’andamento del primo turno con gli elettori M5s che hanno deciso, nei casi in cui non ci fosse un loro candidato, di astenersi. E’ l’analisi del voto del 9 giugno fatta dagli analisti.
“I ballottaggi confermano quello che è accaduto 15 giorni fa, senza dover aggiungere né una virgola né un punto”. Così il sondaggista Nicola Piepoli, sintetizza l’analisi del voto dei ballottaggi dei 124 comuni sopra i 15.000 abitanti. “Letteralmente – insiste Piepoli – non è accaduto nulla di nuovo. M5s conferma la sconfitta, seppur onorevole; il Pd ha una buona performance, ma l’aveva fatta al primo turno e da lì non è salito di più; la Lega conferma che in questo momento domina il mercato elettorale”.
“Il ballottaggio è inutile – prosegue Piepoli – o se vogliamo è utile a confermare il risultato del primo turno“. E’ corretta l’impressione che gli elettori di M5s, laddove privi di un loro candidato, siano rimasti a casa? “E’ una impressione corretta: ‘io ho già votato, gli altri votino chi gli pare’; il che spiega le medie di affluenza più basse. Ma è una caratteristica che riguarda un po’ tutti gli elettorati”, conclude Piepoli”. Nell’unica città dove M5s è andato al ballottaggio ha vinto: “perché ha fatto accordi sottobanco con il Pd, dato che – da che mondo è mondo – questi accordi non si strombazzano in giro”.
“Dai flussi nei ballottaggi emerge che gli elettori di centrosinistra e di centrodestra hanno confermato il voto del primo turno, mentre c’è stato un notevole flusso verso l’astensione soprattutto da parte degli elettori di M5s, che hanno avuto un atteggiamento assai variegato”. Lo dice interpellato dall’ANSA il sondaggista Renato Mannheimer.
“Gli elettori di M5s – osserva Mannheimer – si sono distribuiti in maniera molto variegata, a seconda delle città. Molti si sono astenuti, alcuni si sono orientati verso il centrosinistra, come a Cremona, alcuni altri verso il centrodestra. Quindi è un elettorato molto variegato, difficilmente colorabile, probabilmente pronto ad essere conquistato. Questo aumentato astensionismo ci indica che nel mercato elettorale esiste uno spazio possibile per forze future, come quelle ambientaliste degli altri paesi europei”.
Tuttavia M5s nell’unica città dove è andata al ballottaggio, a Campobasso, ha vinto: “E’ vero – sottolinea Mannheimer – forse da un punto di vista statistico non è significativo, ma M5s si conferma un partito da ballottaggio, quando riesce ad arrivarci”.
Il centrodestra è lo schieramento che ha guadagnato il maggior numero di Comuni rispetto alla tornata precedente, ma il centrosinistra è lo schieramento più competitivo nei ballottaggi, avendone vinti il 63,9%. E’ questa l’analisi dell’Istituto Cattaneo fatta sui 124 ballottaggi nei comuni con più di 15.000abitanti. “Il centrosinistra – scrive l’Istituto nel suo report – controllava 80 comuni su 124, pari al 64,5% del totale, mentre oggi ne controlla 62”, scendendo quindi “dal 64,5% al 50%”. “Sono cresciuti sensibilmente, invece, i comuni amministrati dal centrodestra: erano 29 prima del secondo turno e oggi sono 47. Anche le liste civiche, o indipendenti, hanno aumentato il numero di comuni amministrati, passando da 10 a 13. Infine, il M5s nei comuni esaminati registra un bilancio in perdita: 4 erano i comuni amministrati prima del voto di domenica e oggi ne possiede soltanto uno (Campobasso)”.
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