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Aiuto a suicidio,ecco quando non è reato

(ANSA) – ROMA, 22 NOV – Non è punibile chi aiuta al suicidio “una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile, fonte di intollerabili sofferenze fisiche o psicologiche, ma che resta pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli”. Ma a determinate condizioni, a partire da una “procedura medicalizzata”. E la verifica delle condizioni richieste deve essere compiuta da una struttura pubblica del Servizio sanitario nazionale. Così la Consulta nelle motivazioni della sentenza sul fine vita.La Corte si è pronunciata sul punto su richiesta dei giudici milanesi del processo a Marco Cappato che aveva accompagnato in Svizzera il Dj Fabo per il suicidio assistito.
   


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