Nelle elezioni europee trionfa la Lega, che con un risultato superiore al al 34% si conferma prima partito in Italia. Crolla al 17% il M5S superato dal Pd, che si conferma secondo partito. Questi i verdetti che arrivano dallo spoglio dei voti delle elezioni europee, quando mancano circa 400 sezioni da scrutinare.
Nel dettaglio, dei risultati la Lega – con 60 mila sezioni scrutinate su 61mila – è al 34,3 per cento. Un balzo in avanti significativo rispetto alle Politiche ( 17,4) e alle Europee del 2014 (6,2).
Il Pd ottiene il 22,7% (contro il 18,8 delle Politiche e il 40,8 delle Europee) e supera il Movimento 5 Stelle, fermo al 17%. Un risultato praticamente dimezzato il 32,7 delle Politiche, e in netto calo anche rispetto al 21,2 alle ultime Europee.
Forza Italia è all’8,8 (alle Politiche era al 14). Netta la crescita di Fratelli d’Italia, al 6,5%.
“Chiedo un’accelerazione sul programma di governo. A livello nazionale non cambia nulla”, ha detto il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini a Milano, commentando i risultati elettorali. “Siamo il primo partito in Italia, adesso si cambia in Europa”, ha detto il leader della Lega.
“Molto soddisfatti per l’esito elettorale, la scelta della lista unitaria è stata vincente. Il bipolarismo è tornato a essere centrato sulla presenza del Pd“, ha detto il segretario Pd Nicola Zingaretti.
“Restiamo comunque ago della bilancia in questo governo. Da qui in avanti più attenzione ai territori”, ha detto il vicepremier e leader M5S Luigi Di Maio. “Siamo stati penalizzati dall’astensione, soprattutto al Sud, ma ora testa bassa e lavorare”.
In Europa avanzano i sovranisti, ma non è boom
Guardando ai risultati complessivi in Europa, dalle prime proiezioni del Parlamento Europeo si profila una alleanza a tre Ppe-S&D e Alde, perché popolari e socialisti da soli non avrebbero la maggioranza richiesta di 376 seggi.
In Gran Bretagna, il nuovo Brexit Party di Nigel Farage trionfa con il 32% secondo una prima proiezione nazionale della Bbc, che dà i LibDem filo-Ue secondi al 19% (+11%), il Labour terzo in calo al 16, i Verdi all’11. Tory solo quinti crollati al record negativo storico dell’8%.
In Germania l’Unione Cdu-Csu di Angela Merkel si conferma il primo partito negli exit poll con il 27.5%, ma perde il 7,8%. Volano i Verdi sopra il 20%.
In Francia la lista del Rassemblent National di Marine Le Pen è primo partito con uno scarto di due-tre punti sulla lista Renaissance del partito di Emmanuel Macron. Il primo avrebbe ottenuto tra il 23 e il 25% contro il 19-22% della lista del presidente.
La reazione dei mercati
L’euro resta sopra la soglia degli 1,12 dollari dopo l’esito del voto per il Parlamento europeo: la moneta unica è scambia a 1,1208, esattamente in linea con venerdì sera. L’euro risale a 122,73 yen (da 122,54). In chiaro rafforzamento la sterlina a 0,8798 pound per un euro (da 0,8834) e a 1,2739 pound per un dollaro (da 1,2657).
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