More stories

  • in

    I bibliotecari anti-censura rischiano il carcere negli Usa

    (ANSA) – WASHINGTON, 22 MAG – I bibliotecari negli Stati
    Uniti rischiano il carcere o migliaia di dollari di multa per
    aver fornito “libri sessualmente espliciti, osceni o dannosi” a
    bambini e ragazzi. Lo stabiliscono le leggi approvate in diversi
    Stati americani negli ultimi mesi, secondo un’analisi del
    Washington Post.   
    In Arkansas dal 1 agosto i bibliotecari scolastici e
    pubblici, così come gli insegnanti, possono essere condannati a
    sei anni di carcere o ad una multa di 10.000 qualora
    distribuiscano “libri proibiti”. Leggi simili sono già in vigore
    in Oklahoma, Tennessee , Missouri e Indiana, mentre in Idaho il
    governatore ha posto il veto su un provvedimento che consentiva
    ai genitori di fare causa agli insegnanti.   
    Le pene variano leggermente da Stato a Stato: in Indiana il
    personale scolastico può essere condannato a pagare fino a
    10.000 dollari di multa o scontare 2 anni e mezzo di carcere per
    aver fornito “materiale osceno o dannoso ai minori”; in Oklahoma
    la sanzione sale a 20.000 e gli anni di carcere a 10. In
    Tennessee anche gli editori e i distributori di libri rischiano
    sei anni di carcere e una multa di 103.000 dollari. (ANSA).   

  • in

    Berlusconi, ‘è stata dura, ora rinnoverò il partito’

    “Sto meglio. È stata dura, ma sono sempre stato fiducioso. Mi sono affidato all’aiuto del Cielo e alla professionalità dei medici”. Così il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi al Corriere della Sera, nella prima intervista post-ricovero, e apochi giorni dall’aver lasciato l’ospedale.
    “Marta ha superato sé stessa, mi è stata accanto con una cura e una dedizione senza eguali – ha aggiunto – Ho percepito anche questa volta l’amicizia e l’affetto sincero, a tratti addirittura commovente, di molte persone, anche sconosciute”.
    “Non ho mai smesso di lavorare – ha detto ancora – dando indicazioni e suggerimenti sulla campagna per le amministrative”. Alla domanda su una possibile riorganizzazione del partito in vista delle Europee, l’ex premier ha risposto: “La storia di FI è quella di un continuo rinnovamento. Ma perché sia credibile dobbiamo prima di tutto rinnovare noi stessi.
    Continueremo a farlo, senza rottamare nessuno. FI ha una classe dirigente nazionale e locale esperta e autorevole. Ma non sono e non saranno soli, perché io continuerò a esercitare appieno le mie responsabilità di fondatore e di leader”. Con gli alleati i rapporti sono “assolutamente eccellenti.
    Questo non toglie, ovviamente, che FI abbia un suo ruolo specifico. Con il Pd sempre più spostato a sinistra e il tramonto del cosiddetto Terzo polo, lo spazio al centro si allarga e FI lo presidia con coerenza. Renzi dice spesso cose giuste, ma fino a quando non ne trarrà le conseguenze politiche, scegliendo la nostra metà campo, non si potrà andare al di là di occasionali convergenze in Parlamento”.
    Rispetto invece al futuro di FI, “vedo una funzione sempre più importante, perché solo noi siamo il centro liberale e cristiano. Sul piano dei consensi siamo stati penalizzati dagli effetti di una persecuzione giudiziaria nei miei confronti basata sul nulla e conclusa con una serie di assoluzioni, ma che ci ha gravemente danneggiato sul piano dell’immagine. Credo che gli italiani se ne stiano rendendo conto e che torneranno a darci una larga fiducia”.  

  • in

    Maltempo: Urso, attiveremo il Fondo di garanzia al massimo

    (ANSA) – BRUXELLES, 22 MAG – “Mi sono confrontato con il
    sistema produttivo e le istituzioni dell’Emilia-Romagna e domani
    presenteremo un primo pacchetto di sostegno all’interno del
    decreto emergenza, che prevederà mi auguro la sospensione dei
    mutui, la rateizzazione degli oneri fiscali e soprattutto
    l’attivazione del fondo di garanzia che, a nostro avviso, deve
    essere il massimo che ci è consentito dalle norme Ue sugli aiuti
    di Stato”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in
    Italy, Adolfo Urso, a margine del Consiglio Competitività Ue,
    rispondendo a una domanda sui piani del governo per sostenere le
    imprese colpite dalle alluvioni in Emilia-Romagna (ANSA).   

  • in

    Pd, governo venga in aula e si voti risoluzione sul Pnrr

    (ANSA) – ROMA, 22 MAG – “Il governo la smetta di fare
    pasticci sul PNRR. Dopo le parole del ministro Fitto è
    necessario un passaggio parlamentare che dia certezze: il Pd
    propone che si voti alla Camera e al Senato un atto di indirizzo
    che faccia chiarezza sulle scelte che il governo intende fare.   
    C’è una regione sommersa dall’acqua e un paese attonito di
    fronte a distruzione e sofferenza. Non c’è tempo da perdere. La
    messa in sicurezza del territorio è una priorità assoluta, vanno
    utilizzate tutte le risorse disponibili”. Così in una nota i
    presidenti dei gruppi parlamentari del Pd Chiara Braga e
    Francesco Boccia. (ANSA).   

  • in

    Mattarella a Milano per le celebrazioni manzoniane

    (ANSA) – MILANO, 22 MAG – Il presidente della Repubblica
    Sergio Mattarella è arrivato al Cimitero Monumentale di Milano,
    prima tappa della giornata delle celebrazioni per i 150 anni
    dalla morte di Alessandro Manzoni. Ad accoglierlo, tra gli
    altri, il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana,
    la vicesindaca di Milano, Anna Scavuzzo, il vicesindaco della
    Città metropolitana Francesco Vassallo.   
    Al Famedio del Monumentale, il pantheon dei milanesi
    illustri, è infatti sepolto il grande scrittore e qui Mattarella
    deporrà una corona. Il Capo delle Stato sarà poi alle 16 in
    visita a Casa Manzoni, la casa dove lo scrittore visse per molti
    anni, in centro a Milano. Lì si terranno i saluti istituzionali
    da parte del sindaco Giuseppe Sala, del presidente della Regione
    Lombardia Attilio Fontana e del presidente di Casa Manzoni
    Angelo Stella. Previste poi un’orazione di Giovanni Bazoli,
    presidente onorario di Casa Manzoni, e una lettura di Eleonora
    Giovanardi. (ANSA).   

  • in

    Mattarella a Milano peri 150 anni dalla morte di Manzoni

     La città di Milano celebra, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il 150esimo anniversario della morte di Alessandro Manzoni.    “Oggi, a 150 anni di distanza, la figura di Alessandro Manzoni si staglia come una delle personalità più rilevanti dell’intera storia della nostra città e del nostro Paese – ha ricordato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala nel suo podcast quotidiano ‘Buongiorno Milano’ dedicato allo scrittore – Non è personaggio semplice, certamente. Ma non è neanche quella figura impolverata e lontana dalla vita che una certa tradizione accademica e pubblicistica italiana ha consegnato all’opinione pubblica e, soprattutto, ai più giovani”.
    LA DIRETTA DA MILANO
        Alessandro Manzoni “è un vero Milanese d’Europa, uno scrittore che da piazza Belgioioso ha esercitato tramite le sue opere e il suo pensiero un fascino e un interesse difficilmente imitabili nella storia del nostro Paese”, ha aggiunto.    Milano per celebrare i 150 anni dalla morte dello scrittore ha promosso un palinsesto di eventi che coinvolge le principali istituzioni culturali della città, da Casa Manzoni, al Duomo, alla Pinacoteca di Brera. “Si tratta dunque di un’occasione preziosa, che verrà inaugurata oggi dalla visita del presidente della Repubblica a Casa Manzoni a ribadire la riconoscenza che l’Italia e la sua lingua vogliono tributare a questo grande figlio della nostra città”, ha concluso il sindaco. (ANSA).   

  • in

    Scuola: 82 euro il costo medio mensile delle mense, studio

    Ottantadue euro: è quanto una famiglia italiana ha speso in media al mese, nell’anno scolastico in corso, per la mensa di un figlio iscritto alla scuola primaria o dell’infanzia. Si tratta di circa 4 euro a pasto. La regione mediamente più costosa è la Basilicata (109 euro mensili) mentre quella più economica è la Sardegna (58 euro nell’infanzia e 62 per la primaria).
    L’incremento rispetto alla precedente indagine, riferita al 2020/21, è stato di poco più del 2%, ma le variazioni sono molto differenti a livello regionale: si passa da un aumento a due cifre in Basilicata (+19% e +26% rispettivamente per scuola primaria e quella dell’infanzia) e in Campania (+12% circa per entrambe le tipologie di scuola) al decremento più elevato registrato in Sardegna (-10,5% nell’infanzia e -4,5% nella primaria). Tariffe sostanzialmente invariate nelle regioni Lazio, Marche, Umbria e Valle d’Aosta.
    A livello di singoli capoluoghi di provincia, sono le famiglie di Barletta a spendere di meno per il singolo pasto (2 euro sia per l’infanzia che per la primaria) mentre per l’infanzia si spende di più a Torino (6,60 a pasto) e per la primaria a Livorno e Trapani (6,40).
    Fra le città metropolitane, soltanto Roma rientra nella classifica delle meno care, con un costo a pasto per la famiglia “tipo” di circa 2,40€ in entrambe le tipologie di scuola. Questi i dati che emergono dalla VI Indagine sulle mense scolastiche, con la quale Cittadinanzattiva ha preso in esame le tariffe di tutti i 110 capoluoghi di provincia sia per la scuola dell’infanzia che per la primaria.
    Il Trentino Alto Adige non è presente nell’indagine di Cittadinanzattiva, poiché le due province autonome calcolano le tariffe su indicatori diversi dall’Isee e non comparabili con le altre regioni. La famiglia di riferimento è composta da tre persone (due genitori e un figlio minore), ha un reddito lordo annuo di euro 44.200, con corrispondente Isee di 19.900 euro. Nel calcolo della quota annuale del servizio di ristorazione scolastica si è ipotizzata una frequenza di 20 giorni mensili per un totale di 9 mesi escludendo eventuali quote extra annuali e/o mensili.
    L’Indagine completa, con i dati completi su singole Regioni e capoluoghi di provincia, è disponibile su www.cittadinanzattiva.it. La stessa fornisce un quadro anche sui 908 interventi previsti dal Pnrr sulle mense, con l’indicazione dei Comuni in cui saranno realizzate, tipologia di progetto e relativo finanziamento. In Italia circa 1 famiglia su dieci non può permettersi di mangiare carne o pesce ogni due giorni, come rivela l’indagine Istat del 2019 sul reddito e le condizioni di vita delle famiglie.
    E la percentuale sale a circa il 13% dei nuclei monogenitoriali e al 17-18% delle famiglie del sud e delle isole. Inoltre, secondo l’ultimo rapporto “Cosi” (Childhood Obesity Surveillance Initiative) dell’Ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità, che ha monitorato 411.000 bambini tra i 7 e i 9 anni in 33 Paesi, l’Italia si colloca al quarto posto per sovrappeso e obesità infantile con tassi appena al di sotto del 40%, superata solo da Cipro, Grecia e Spagna. Dal rapporto emerge anche che il 67% dei bambini italiani tra i 6 e i 9 anni va a scuola in macchina contro una media europea del 50%. E sempre nel nostro Paese, ultimo nell’Ocse, il 94,5% dei bambini non pratica un adeguato livello di attività fisica; a pesare sono anche i pochi impianti pubblici per lo sport, così come le palestre negli edifici scolastici (6 su 10 ne sono privi). “A fronte di ciò e dell’aumento della povertà minorile, crediamo che il servizio di ristorazione scolastica debba essere riconosciuto al più presto come servizio pubblico universale.
    Nel frattempo è indispensabile da un lato aumentare il numero di mense scolastiche in tutto il Paese, soprattutto nelle aree del Sud e in quelle interne ed ultraperiferiche, andando oltre i 1000 interventi previsti dal Pnrr che solo per poco più della metà saranno effettivamente nuovi locali mensa; dall’altra ampliare le fasce di reddito per le quali è previsto l’accesso gratuito e contenere i costi a carico delle altre famiglie. Disporre di mense oltre che garantire un pasto proteico al giorno a tanti bambini e ragazzi consente di favorire l’ampliamento del tempo pieno e di tenere le scuole aperte per più ore al giorno, come presidio contro la dispersione”, dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva.  

  • in

    Blitz ambientalisti, liquido nero in fontana di Trevi

    (ANSA) – ROMA, 21 MAG – Blitz di Ultima Generazione nella
    Capitale. Circa una decina di attivisti hanno gettato un liquido
    nero, carbone vegetale, nella Fontana di Trevi, al centro di
    Roma. Con uno striscione per la campagna ‘non paghiamo il
    fossile’, anche considerato quello che sta accadendo “in Emilia
    Romagna”, i giovani ambientalisti, per sensibilizzare sulla loro
    causa, si sono posizionati in piedi dentro alla Fontana, urlando
    “il nostro paese sta morendo”, tra gli insulti dei passanti e
    dei turisti. A interrompere l’azione, la Polizia Locale sul
    posto. Alle 11:30 sette persone legate alla campagna ‘non
    paghiamo il fossile’, promossa da Ultima Generazione, hanno
    versato carbone vegetale diluito in acqua nella Fontana di Trevi
    per chiedere di interrompere immediatamente i sussidi pubblici a
    tutti i combustibili fossili, “causa della crisi climatica che
    in questi giorni ha investito l’Emilia Romagna e le Marche,
    devastandone il territorio, mietendo 14 vite, costringendo
    10.000 persone ad abbandonare le proprie case e lasciando senza
    luce altre 28.000”. Immediato l’intervento delle Forze
    dell’ordine, che alle 11:45 hanno portato via gli attivisti.   
    (ANSA).