Il Papa sta meglio, incontra i partecipanti ad un convegno
Papa Francesco, dopo l’indisposizione di ieri, oggi sta meglio e quindi ha ripreso i quotidiani incontri ed udienze. Ieri il Papa aveva sospeso queste attività a causa di uno stato febbrile, legato probabilmente alla fatica, come detto dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, legate alle intense giornate precedenti.
Il pontefice è parso in buona forma. Ricevendo in udienza i partecipanti di un convegno promosso da La Civiltà Cattolica con la Georgetown University di Washington, ha esordito con una battuta: “Ringrazio padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica, che ha parlato poco questa volta, eh, è riuscito a parlare poco questa volta, va bene”.
Siccome il convegno è dedicato a “L’estetica globale dell’immaginazione cattolica”, Francesco ha osservato che “l’arte è un antidoto contro la mentalità del calcolo e dell’uniformità; è una sfida al nostro immaginario, al nostro modo di vedere e capire le cose. E in questo senso lo stesso Vangelo è una sfida artistica, con una carica ‘rivoluzionaria’ che voi siete chiamati a esprimere grazie al vostro genio con una parola che protesta,chiama, grida. Oggi la Chiesa ha bisogno della vostra genialità perchè ha bisogno di protestare, chiamare, gridare”.
“Ho amato molti poeti e scrittori nella mia vita, tra i quali ricordo soprattutto Dante, Bloy, Dostoevskij e altri ancora”, ha aggiunto il Papa, che ha voluto ringraziare “i miei studenti del Colegio de la Inmaculada Concepción di Santa Fe, con i quali ho condiviso le mie letture quando ero giovane e insegnavo letteratura. Le parole degli scrittori – ha sottolineato – mi hanno aiutato a capire me stesso, il mondo, il mio popolo; ma anche ad approfondire il cuore umano, approfondire la mia personale vita di fede, e perfino il mio compito pastorale, anche ora in questo ministero. Dunque, la parola letteraria è come una spina nel cuore che muove alla contemplazione e ti mette in cammino”.