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    Accordo di collaborazione tra ANSA e l’agenzia del Kuwait KUNA

    L’agenzia del Kuwait KUNA e ANSA hanno firmato oggi un accordo di collaborazione che prevede la possibilità per i partner di utilizzare i rispettivi servizi informativi per uso editoriale e di sviluppare offerte commerciali congiunte a supporto della comunicazione di istituzioni e aziende dei rispettivi Paesi.    L’accordo è stato firmato in collegamento digitale tra le due agenzie, alla presenza dell’ambasciatore italiano in Kuwait Carlo Baldocci e dell’ambasciatore del Kuwait in Italia Nasser Sanhat Alqahtani.    L’ambasciatore Carlo Baldocci ha elogiato le solide relazioni bilaterali che legano Italia e Kuwait e ha espresso l’auspicio che i due Paesi intensifichino e sviluppino ulteriormente le reciproche relazioni nei vari settori tra cui stampa e media. Il diplomatico ha sottolineato che la firma dell’accordo esprime la volontà di entrambi i Paesi di promuovere la comprensione e la conoscenza reciproca, attraverso lo sviluppo di relazioni nel campo della comunicazione e dell’informazione, lo scambio di visite di gruppi tecnici e di giornalisti tra le due parti, lo scambio di notizie e informazioni sui media, ecc.    Per l’ambasciatore Nasser Sanhat Alqahtani, “la firma oggi di questo accordo tra KUNA e ANSA è un importante impulso che rinnova e approfondisce la cooperazione professionale, già trentennale, dei due principali riferimenti, attori dell’informazione in Kuwait e in Italia; riflette anche la forte reciproca volontà dei nostri due Paesi di ampliare la cooperazione su tutti i livelli in seno alle proficue relazioni di forte amicizia. La cooperazione tra KUNA e ANSA è anche uno degli aspetti qualificanti e costitutivi dei rapporti e di dialogo e di interscambio culturale e nei vari settori, che legano i nostri popoli e consolida le eccellenti e crescenti cooperazioni nell’ambito delle relazioni istituzionali di cui ci accingiamo a celebrare, l’anno prossimo, la sessantesima ricorrenza”.    La direttrice generale della KUNA, Fatima Al-Salem, ha elogiato la profondità e il prestigio delle relazioni di amicizia e cooperazione tra il Kuwait e l’Italia, sottolineando la volontà comune di rafforzarle in vari campi, compresi i media. “KUNA è desiderosa di costruire un’ampia rete di relazioni con ANSA e di rafforzare la cooperazione congiunta, con l’obiettivo di immaginare un futuro evoluto per il settore dei media e dei mezzi innovativi, che lo elevino preservandone missione, valori e obiettivi”, ha aggiunto, esprimendo l’auspicio che “l’accordo di collaborazione siglato oggi tra la KUNA e l’ANSA contribuisca a consolidare un modello avanzato di cooperazione mediatica come piattaforma di scambio di notizie e a evidenziare i percorsi di sviluppo, oltre a rafforzare la cooperazione nel campo dell’informazione e migliorare e affinare le competenze degli operatori. La firma dell’accordo rientra nel quadro della volontà di KUNA di rafforzare la sua presenza sull’arena internazionale e di fornire alle agenzie di stampa internazionali, inclusa l’ANSA, tutte le notizie riguardanti gli affari kuwaitiani e di evidenziare il ruolo dello Stato del Kuwait in tutti i campi, specialmente politico, parlamentare, economico, culturale e umanitario”.    L’amministratore delegato di ANSA Stefano De Alessandri ha espresso soddisfazione per il rinnovo di questa collaborazione con un partner storico: “Questo nuovo accordo costituisce una conferma e un ampliamento del lavoro che già da tempo stiamo facendo con KUNA, che rappresenta un importante punto di riferimento nell’ambito dell’area strategica del Medio Oriente.    Oltre ad ampliare la disponibilità di notizie e la conoscenza reciproca tra Kuwait e Italia, questo nuovo accordo costituisce anche l’occasione per lo scambio di esperienze, oltre a un’ulteriore opportunità per lo sviluppo di progetti commerciali a sostegno della comunicazione delle istituzioni e delle aziende dei due Paesi”.    

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    Verso l’ok allo stop alla parola razza nei documenti della p.a.

    Si va verso il via libera all’emendamento al decreto p.a. a firma di Arturo Scotto che prevede la sostituzione della parola ‘razza’ nei documenti della p.a. con quella di ‘nazionalità’. La proposta di modifica presentata da Scotto al decreto p.a. in discussione nelle commissioni Affari Costituzionali e Lavoro della Camera ha infatti avuto parere favorevole di relatori e governo.

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    Mattarella, devolvere premio Paolo VI per danni alluvione

    “Vorrei chiedere all’Istituto Paolo VI di destinare la somma collegata al premio alla comunità intitolata a Giovanni XXIII nata in Romagna. Alcune delle sue case d’accoglienza sono state gravemente colpite dall’alluvione dei giorni scorsi. Penso che con il premio più che la mia personale azione si intenda e si è inteso indicare un modo di interpretare l’impegno nella società e nelle istituzioni che in molti hanno praticato e sviluppato ispirandosi alla visione di Paolo Vi e ai suoi insegnamenti, che tante volte ha espressi. E io spero di meritare la valutazione di averli bene interpretati”.Così il capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha ricevuto da Papa Francesco il Premio internazionale Paolo VI. Il Pontefice e il Capo dello Stato sono stati accolti da  un lungo applauso al loro ingresso nella Sala Clementina, nel Palazzo apostolico vaticano, dove è stato consegnato il premio.

    Agenzia ANSA

    Tajani, la nomina del commissario al momento opportuno. “Abbiamo trovato in pochi giorni 2 miliardi, arriveranno fondi europei, ci sono poi i fondi del Pnrr per la risistemazione del Po, tutto quello che deve essere fatto sarà fatto” 

    “Sono lieto, Signor Presidente – ha detto Francesco – di farmi strumento di riconoscenza a nome di quanti, giovani e meno giovani, vedono in Lei un maestro, un maestro semplice, e soprattutto un testimone coerente e garbato di servizio e di responsabilità”.

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    Lega, il raduno di Pontida il 16 e 17 settembre

    (ANSA) – MILANO, 29 MAG – La Lega organizzerà il tradizionale
    raduno di Pontida il 16 e il 17 settembre. Le date sono state
    comunicate, a quanto si apprende, nel corso del Consiglio
    federale del partito che è in corso nella sede di via Bellerio a
    Milano.   
    Sabato 16 settembre si terrà l’assemblea dei giovani della
    Lega, come da tradizione, e il 17 ci sarà il vero e proprio
    raduno sul pratone del paese nella bergamasca. (ANSA).   

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    Mattarella, devolvere premio Paolo VI per danni dell’alluvione

    (ANSA) – ROMA, 29 MAG – “Vorrei chiedere all’Istituto Paolo
    VI di destinare la somma collegata al premio alla comunità
    intitolata a Giovanni XXIII nata in Romagna. Alcune delle sue
    case d’accoglienza sono state gravemente colpite dall’alluvione
    dei giorni scorsi. Penso che con il premio più che la mia
    personale azione si intenda e si è inteso indicare un modo di
    interpretare l’impegno nella società e nelle istituzioni che in
    molti hanno praticato e sviluppato ispirandosi alla visione di
    Paolo Vi e ai suoi insegnamenti, che tante volte ha espressi. E
    io spero di meritare la valutazione di averli bene
    interpretati”.Così il capo dello Stato Sergio Mattarella.   
    (ANSA).   

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    Tajani,commissario? Credo serva chi si dedichi a tempo pieno

    (ANSA) – ROMA, 29 MAG – “Io credo che serva una persona che
    possa dedicarsi a tempo pieno” alla questione. La scelta “non
    deve essere questa sera”. Lo ha detto il ministro degli Esteri
    Antonio Tajani rispondendo a domande della direttrice di
    Quotidiano Nazionale Agnese Pini sulla nomina del commissario
    per l’Emilia Romagna. “Non ho pregiudizi – ha aggiunto Tajani –
    vediamo chi è la persona più adatta. L’importante è fare bene”.   
    (ANSA).   

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    Sfida elettorale in Spagna, la destra avanti a Valencia e Siviglia

    Si profila una dura battuta d’arresto per il centrosinistra di Pedro Sanchez al governo in Spagna a sei mesi dalle elezioni nazionali. Nel voto amministrativo di oggi in alcune delle principali città spagnole, la destra sente profumo di vittoria. Oltre che nel tradizionale feudo conservatore di Madrid, il Partito Popolare (Pp) e Vox sarebbero infatti in vantaggio a Valencia e Siviglia, due grandi comuni controllati nell’ultima legislatura da formazioni progressiste. A Barcellona, invece, la sindaca di sinistra uscente Ada Colau si contende il primo posto con i socialisti del premier Pedro Sánchez e gli indipendentisti di Junts per Catalunya. Sono le prime indicazioni che emergono da un sondaggio della tv pubblica Tve in chiusura di un’intensa giornata elettorale nel Paese iberico, dove si sono tenute le comunali in quasi tutto il territorio nazionale e le amministrative in 12 regioni su 17. Si tratta di tendenze che, se confermate dai risultati ufficiali, rappresenterebbero un colpo non da poco per Sánchez e i suoi alleati: a soli sei mesi dalle prossime elezioni generali, le forze del centrosinistra rischiano infatti di perdere il controllo di alcuni centri urbani simbolo del loro modello di gestione politica. Nella regione di Madrid, la popolare Isabel Díaz Ayuso assapora un nuovo trionfo, proiettandosi verso un terzo mandato come governatrice addirittura con una maggioranza assoluta. Mentre nella Comunità Valenciana, indicata da molti analisti come un territorio dall’alto valore specifico anche in chiave nazionale, si va verso una lotta all’ultimo voto tra la coalizione di centrosinistra uscente e il blocco conservatore composto da Partito Popolare e Vox, con queste ultime due formazioni date in leggero vantaggio. Ci sono poi altre regioni chiamate al voto in cui i socialisti potrebbero dover cedere il passo alla destra: in particolare, tale scenario è probabile in Aragona e possibile in Castiglia La Mancia. Il doppio appuntamento con le urne di questo 28 maggio è stato largamente annunciato alla vigilia come un test cruciale per i partiti in lizza. Da un lato, i socialisti di Sánchez e i suoi alleati di sinistra hanno affrontato il giudizio degli elettori sulla propria risposta politica in molti territori a tutte le emergenze scoppiate negli ultimi quattro anni, dalla pandemia di Covid alla recente crisi inflazionistica legata alla guerra in Ucraina. Dall’altra, per gli avversari tradizionali del Pp e gli ultraconservatori di Vox è una grande opportunità per testare l’effettiva volontà degli spagnoli di propiziare il “cambiamento di ciclo politico” di cui si dicono promotori. Anche visto che, da diverso tempo a questa parte, nessuna delle due formazioni chiude la porta all’eventualità di dar vita ad un’asse post-elettorali come quello già sperimentato in alcuni territori, ad esempio nella regione della Castiglia e León. Alle ultime elezioni locali, tenutesi nel 2019, il Partito Socialista (Psoe) fu nel complesso la prima forza, con un vantaggio di circa 1,6 milioni di voti rispetto al Partito Popolare: vista anche la contemporanea quasi estinzione politica dei liberali di Ciudadanos, è più che plausibile che questo margine si sia notevolmente assottigliato o anche annullato. Nonostante il maltempo che ha colpito buona parte della Spagna, e contro alcuni pronostici, l’affluenza provvisoria alle urne di questa domenica è stata superiore rispetto alla precedente tornata: alle 18 aveva infatti votato il 51,48% degli aventi diritto mentre quattro anni fa alla stessa ora lo aveva fatto il 49,93%. Non un buon segnale per Sanchez.

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    Ballottaggi: affluenza in lieve calo, il centrosinistra prova la rimonta

    Urne aperte per i ballottaggi in 7 capoluoghi e 34 comuni. Con un’affluenza media in calo rispetto al primo turno di circa otto punti percentuali. Reggono solo Ancona, unico capoluogo di regione al voto, Vicenza e Pisa. Dove si registrano lievi diminuzioni. Consultazioni anche in Sicilia, dove è in corso il primo turno della Amministrative in 128 comuni, tra cui quattro capoluoghi: Catania, Trapani, Ragusa e Siracusa. E anche qui si registra una bassa affluenza, in flessione rispetto alla tornata del 2018, quando però si votava in un solo giorno. Stessa tendenza anche nei 39 comuni sardi, chiamati a eleggere il primo cittadino. Questo è il quadro che emerge dalle ultime rilevazioni. Gli scrutini cominceranno alle 15 di lunedì, quando i riflettori della politica nazionale si accenderanno su alcune partite chiave. Occhi puntati soprattutto sulle tre città dove non crolla il numero di cittadini che hanno deciso di barrare il proprio candidato sindaco nella sfida finale dei ballottaggi. É proprio qui che si giocano alcuni dei derby cruciali per le forze politiche di maggioranza e opposizione. Gli esiti del primo turno vedono il centrosinistra partire in testa solo a Vicenza. Nella città veneta il candidato Giacomo Possamai, sostenuto al secondo turno anche dal M5s, è chiamato a difendere e ad aumentare quei due punti percentuali di scarto sul candidato del centrodestra Francesco Rucco. La Vicenza di Possamai come la Verona di Damiano Tommasi: questa la speranza del centrosinistra, che vuole conquistare un altro capoluogo in una regione a trazione leghista. Ambizioni analoghe per il centrodestra ad Ancona, dove il candidato Daniele Silvetti spera di interrompere una lunghissima esperienza di governo cittadino del centrosinistra. Per il comizio di chiusura verso il primo turno, nella città adriatica erano arrivati anche i leader Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Con l’obiettivo di spingere Silvetti verso il successo. Ma la candidata del centrosinistra Ida Simonella spera nel sorpasso. A testimoniare l’importanza della sfida, la presenza della stessa segretaria del Pd Elly Schlein per l’ultimo comizio in vista del ballottaggio. Il centrosinistra dovrà rimontare un risultato svantaggioso anche a Pisa, dove il candidato di centrodestra Michele Conti si era fermato al 49,9%. Batterlo al ballottaggio sarebbe un risultato importante per l’alleanza Pd-M5s. Rimonta necessaria anche a Siena e Massa, per invertire la rotta nei capoluoghi toscani, che hanno tutti sindaci uscenti di centrodestra. Più difficile, almeno in partenza, il recupero a Brindisi, dove il candidato espressione del M5s Roberto Fusco, sostenuto anche dal Pd, affronta il secondo turno con uno svantaggio di oltre dieci punti rispetto allo sfidante Giuseppe Marchionna. Completa la geografia dei capoluoghi ai ballottaggi, Terni. Qui il candidato sostenuto dalla coalizione di governo, Orlando Masselli, va al duello con il civico di centrodestra Stefano Bandecchi. Risultati tutti da scrivere nelle isole. Ma l’attenzione è rivolta soprattutto alla Sicilia, e in particolare a Catania. Qui il centrodestra spera nell’elezione al primo turno di Vincenzo Trantino, favorito in partenza rispetto al candidato di Pd e M5s Maurizio Caserta. Dem e pentastellati uniti anche a Siracusa. Divisi, invece, a Trapani e Ragusa. Il leader M5s Giuseppe Conte ha voluto chiudere la campagna proprio in Sicilia, dove alle scorse Amministrative il Movimento si era attestato intorno al 30%. Nei capoluoghi siciliani, dove il centrodestra si presenta compatto, ai candidati basterà superare il 40% per essere eletti al primo round.