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    Regeni: Fico, Tajani non può farsi prendere in giro da Al-Sisi

    (ANSA) – ROMA, 31 MAG – “Con l’Egitto non possono esserci
    rapporti normali, perché significherebbe uno schiaffo alla
    nostra Repubblica. Chi crede nella patria dovrebbe pretendere
    verità e giustizia. Dal governo arrivano invece brutti segnali,
    avevamo chiesto di fare di tutto per avere l’elezione di
    domicilio dei quattro imputati per l’omicidio di Giulio, ma non
    è stato fatto nulla. Per l’Egitto è una pagina chiusa, per il
    nostro Paese non può essere così, il processo deve andare
    avanti. Il nostro ministro degli Esteri non può farsi prendere
    in giro in questo modo da Al-Sisi ma deve lottare per la dignità
    del nostro Paese”. Lo ha detto l’ex presidente della Camera
    Roberto Fico intervenendo al sit-it fuori dal tribunale di Roma
    in occasione dell’udienza del processo Regeni. (ANSA).   

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    Maternità surrogata: sì Commissione a reato universale

    (ANSA) – ROMA, 31 MAG – La Commissione Giustizia della Camera
    ha concluso il voto degli emendamenti alla proposta di legge che
    dichiara la gestazione per altri reato universale, cioè
    perseguibile anche se commesso all’estero. E’ stato approvato in
    particolare un emendamento della maggioranza che prevede la
    punibilità dei soli cittadini italiani. Le opposizioni hanno
    votato contro.   
    Il via libera formale, con il mandato al relatore dopo il
    parere delle altre Commissioni sarà dato la prossima settimana.   
    (ANSA).   

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    Maternità surrogata, sì Commissione a reato universale

    La Commissione Giustizia della Camera ha concluso il voto degli emendamenti alla proposta di legge che dichiara la gestazione per altri reato universale, cioè perseguibile anche se commesso all’estero. E’ stato approvato in particolare un emendamento della maggioranza che prevede la punibilità dei soli cittadini italiani. Le opposizioni hanno votato contro. Il via libera formale, con il mandato al relatore dopo il parere delle altre Commissioni sarà dato la prossima settimana.

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    Roccella, codice delle imprese per le mamme avrà una piattaforma dedicata

     Poiché la natalità è “un obiettivo prioritario di questo governo, e il welfare aziendale è un punto cardine della strategia che intendiamo mettere in atto, accanto alla Certificazione della Parità di Genere prevista dal Pnrr abbiamo promosso un Codice di Autodisciplina di Imprese Responsabili in favore della maternità, ad adesione volontaria e privo di adempimenti e oneri burocratici, che avrà una piattaforma dedicata e verrà sottoposto nelle prossime settimane alle parti sociali e alle organizzazioni datoriali e di categoria anche come contributo alle relazioni industriali”. Lo ha detto la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella durante il question time rispondendo ad una interrogazione di Noi Moderati.
    “Intendiamo inoltre creare – ha spiegato – uno spazio di comunicazione online e un evento in presenza almeno una volta all’anno, così che il Codice sia diffuso tra le imprese che fanno welfare aziendale e negli enti bilaterali che gestiscono piani di sostegno alla genitorialità. Il codice, che proprio ieri ha registrato la prima adesione ufficiale da parte di un’azienda storica come la Plasmon, si articola su tre capisaldi: la continuità di carriera delle madri, la prevenzione e cura dei bisogni di salute, l’adattamento dei tempi e modi di lavoro con un sistema di valutazione ancorato sempre meno al vincolo spazio-temporale e sempre più al raggiungimento degli obiettivi. Tutto questo nella convinzione che il sostegno alla maternità passi da un nuovo approccio organizzativo ma anche culturale, che ne riconosca e premi il valore sociale”. 

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    Il Senato approva le dimissioni di Cottarelli

    L’Aula del Senato accetta le dimissione da parte del senatore del Pd Carlo Cottarelli con 113 voti favorevoli, 31 contrari e 3 astenuti.”Ringrazio il Pd per aver capito le motivazioni – sono le parole di Cottarelli subito dopo la votazione – ringrazio anche la maggioranza che non ha prolungato i tempi di queste mie dimissioni con un no. Il lavoro che state facendo è fondamentale per questo Paese. Il Senato, il Parlamento sono il baluardo della democrazia è fondamentale per questo paese. Scusate se io vado a farne un altro”. Un applauso dell’Assemblea saluta il senatore dimissionario.    

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    Dimostranti issano bandiera serba in ambulatorio di Zubin Potok

    ROMA – Dimostranti serbi hanno issato una bandiera serba gigante nella struttura del Family Medicine Center di Zubin Topok, uno dei quattro comuni del nord del Kosovo a maggioranza serba dove da giorni si registrano proteste contro l’insediamento di sindaci kosovari-albanesi. Lo riporta l’agenzia Kosova Press, aggiungendo che alcuni manifestanti hanno portato con loro anche i bambini.   

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    Nordio firma richiesta per perseguire architetto di Putin

    Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha firmato la richiesta di perseguimento penale nei confronti di Lanfranco Cirillo, noto come “l’architetto di Putin”, imputato a Brescia per plurimi reati di contrabbando doganale e falso in atto pubblico. Trattandosi di reati commessi all’estero, la Procura di Brescia aveva chiesto al Ministro di rimuovere la condizione di improcedibilità in base all’articolo 9 del codice penale.    Lanfranco Cirillo si trova attualmente a Mosca; nel mese di gennaio 2023, la Russia ha comunicato all’Italia l’assenza delle condizioni per il suo arresto, avendo acquisito la cittadinanza russa. 

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    Frontalieri, ok unanime dal Senato all’accordo tra Italia e Svizzera

    Via libera all’unanimità dall’Aula al Senato al ddl per la ratifica dell’Accordo tra Italia e Svizzera sulle doppie imposizione dei lavoratori transfrontalieri e del Protocollo che modifica la Convenzione tra i due Paesi per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio. Il provvedimento è stato quindi approvato in via definitiva con 120 voti favorevoli.Le disposizioni dell’accordo dell’accordo Italia-Svizzera sui frontalieri prevedono innanzitutto il principio di reciprocità . A differenza del precedente accordo del 1974, che regola unicamente il trattamento dei lavoratori frontalieri italiani che lavorano in Svizzera, il presente accordo disciplina anche il trattamento dei frontalieri svizzeri che lavorano in Italia. L’accordo stabilisce anche il metodo della tassazione concorrente, che attribuisce i diritti di imposizione sia allo Stato di residenza del lavoratore frontaliero, sia allo Stato alla fonte del reddito del lavoro dipendente. In particolare, i salari sono imponibili nel Paese di svolgimento dell’attivita’ lavorativa, ma entro il limite dell’80 per cento di quanto dovuto dallo stesso Paese in base alla normativa sulle imposte dei redditi delle persone fisiche. Lo Stato di residenza applica poi le proprie imposte sui redditi ed elimina la doppia imposizione relativamente alle imposte prelevate nell’altro Stato. Inoltre la Camera ha inserito una norma transitoria sul telelavoro ed è prevista l’eliminazione della Svizzera dalla lista degli Stati privilegiati sull’Irpef.FdI, accordo Italia-Svizzera per equità – “Esprimiamo particolare soddisfazione per il voto, oggi, dell’accordo Italia-Svizzera sui lavoratori frontalieri. Votiamo un testo unificato con una modifica rispetto al testo precedentemente approvato al Senato, includendo i lavoratori che operano nel servizio presso il proprio domicilio”. Lo dichiara in Aula del Senato, durante la dichiarazione di voto, Antonella Zedda, vicepresidente dei senatori di Fratelli d’Italia. “Questi accordi – prosegue – sono il frutto di un confronto decennale tra le parti interessate e vanno nella direzione dell’equità fiscale, tema a noi caro sempre, non solo in questo caso”. L’auspicio, aggiunge Zedda, è che “azioni similari vengano intraprese anche con Paesi come Francia e Principato di Monaco, dove sono oggi presenti iniquità fiscali per i lavoratori frontalieri”.Lega, con accordo più tutele per lavoratori – “Bene l’approvazione definitiva del ddl di ratifica degli accordi Italia-Svizzera. Con il voto di oggi abbiamo una definizione chiara delle aree di frontiera e tutele per i lavoratori, come l’aumento della Naspi erogata sul parametro svizzero e l’utilizzo di un fondo per erogare assegni integrativi dello stipendio dei lavoratori nei territori italiani di confine. Rendendo più attrattive dal punto di vista salariale queste aree, scongiuriamo la desertificazione e poniamo le basi per un serio riequilibrio e, in prospettiva, sviluppo dei territori lombardi e piemontesi di confine con la Svizzera. Obiettivo della Lega resta la realizzazione di Zone Economiche Speciali per i territori di confine delle province di Como, Varese, Sondrio e VCO, così come abbiamo chiesto in una proposta di legge già nella scorsa legislatura”. Così in una nota i parlamentari lombardi della Lega Stefano Candiani, Massimiliano Romeo ed Eugenio Zoffili a margine dell’approvazione a Palazzo Madama del ddl di ratifica degli accordi Italia-Svizzera sui lavoratori frontalieri.Pd, bene accordo Italia-Svizzera – “E’ un grande risultato, che ci rende particolarmente soddisfatti”. Cosi Alessandro Alfieri, vice presidente vicario dei senatori democratici, ha espresso il voto favorevole del Pd al ddl di ratifica dell’accordo fiscale Italia-Svizzera. “Un lavoro importante, che si chiude dopo due anni e mezzo, fatto con gli amministratori locali e tante realtà territoriali a partire dalle forze sociali”, spiega Alfieri sottolineando come “il provvedimento riconosca per la prima volta una specificità delle fasce di confine entro i venti chilometri. Quindi si tratta di una conquista, anche perchè abbiamo mantenuto gli impegni principali: mantenere inalterate le risorse destinate ai comuni della fascia di confine e allo stesso tempo tutelare i lavoratori frontalieri che hanno progettato la loro vita in base all’attuale livello di tassazione. Ma la vera innovazione è che costruiamo il primo esperimento di federalismo fiscale destinando l’extragettito dei nuovi lavoratori frontalieri a progetti infrastrutturali e socio economici dei territori di confine”. Alfieri ha chiesto infine “l’impegno del governo a chiudere velocemente con la controparte elvetica una intesa definitiva sullo smart working per evitare che i lavoratori frontalieri paghino più tasse. L’obiettivo che si vuol raggiungere è tutelare coloro che lo utilizzano fino al 40 per cento delle ore settimanali. Quindi bene l’emendamento approvato alla Camera, che copre i lavoratori fino al 30 giugno, ma c’è bisogno che il governo mantenga gli impegni. Siamo preoccupati che il ministro Giorgetti sia in ritardo rispetto alla parte elvetica. Ora dobbiamo dare un orizzonte certo e di serenità a quelle famiglie che rischiano di avere minori introiti ogni mese in busta paga” “Serve – conclude Alfieri – un ultimo sforzo per chiudere questo percorso proficuo iniziato sotto la spinta del partito democratico e che oggi portiamo finalmente a compimento”.Autonomie, con accordo stop a doppie imposizioni – “Con il voto di oggi in Senato, è definitivamente approvata la legge di ratifica dell’accordo Italia-Svizzera sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri.” Così in una nota il senatore e relatore del provvedimento Luigi Spagnolli e la Presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger. “Con l’accordo – spiegano i parlamentari – vengono eliminate ai lavoratori transfrontalieri le doppie imposizioni sugli stipendi e altre remunerazioni analoghe. A beneficiarne saranno circa 73 mila lavoratori, tra cui circa mille, residenti soprattutto in Val Venosta, che ogni giorno dalla Provincia di Bolzano raggiungono la Svizzera per andare a lavorare. L’accordo, in sostituzione di quello del 1974, stabilisce il principio della tassazione concorrente. Alla Svizzera viene riconosciuta un’imponibilità entro il limite dell’80% di quanto dovuto in base alle normative elvetiche sulle imposte sui redditi delle persone fisiche. L’Italia poi applicherà le proprie imposte sui redditi, eliminando la doppia imposizione relativamente alle imposte già prelevate dall’erario svizzero. Altra novità rispetto all’accordo del 1974, è che la nuova disciplina non regolamenta unicamente il trattamento dei transfrontalieri italiani che lavorano in Svizzera, ma anche quello dei frontalieri svizzeri che lavorano in Italia. Il nuovo regime sarà in vigore dal primo gennaio 2024”.