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    Mantovano a Renzi: ‘Mai autorizzato intercettazioni’

    “Dal momento dell’insediamento di questo Governo non ho mai autorizzato, quale Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, alcuna forma di intercettazione a carico di esponenti politici o di giornalisti”. Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, replicando al leader di Italia Viva Matteo Renzi che in un’intervista al quotidiano la Repubblica ha detto che è in gioco “la tenuta democratica di un Paese” facendo riferimento a quanto scritto nel libro ‘I potenti al tempo di Giorgia’, scritto dal giornalista Paolo Madron e da Luigi Bisignani. “Il senatore Renzi ha apprezzato l’attesa smentita del sottosegretario Mantovano. Domani Renzi tornerà sul tema nel proprio editoriale su Il Riformista”. E’ quanto fanno sapere fonti Iv in una nota.
    MANTOVANO A RENZI: ‘MAI AUTORIZZATO INTERCETTAZIONI'”L’attenzione del Governo a evitare qualsiasi improprio uso di tale strumento – prosegue Mantovano in una nota – è dimostrata dal fatto che esso ha proposto e fatto inserire nella legge di bilancio 2023 una norma (art. 1, comma 684, L. 29 dicembre 2022 n. 197), che tutela con maggior efficacia: 1)la segretezza delle informazioni acquisite nel corso delle attività. 2)la coerenza delle attività svolte con i fini istituzionali delle Agenzie. In particolare, a seguito di tale mutamento normativo: – è divenuta autonoma la disciplina delle intercettazioni preventive dei Servizi rispetto alle intercettazioni preventive di polizia (ex art. 226 norm. att. c.p.p.); risulta ampliato il potere di verifica da parte dell’autorità giudiziaria, cioè del procuratore generale della corte di appello di Roma, sulle operazioni svolte, dato che le Agenzie sono tenute a consegnare non più soltanto il “verbale sintetico” e i “supporti mobili” utilizzati, ma anche i “contenuti intercettati”; sono stati ampliati gli obblighi di distruzione del materiale depositato, che riguarda tutta la documentazione consegnata al procuratore generale; si è resa più specifica la disciplina sul tracciamento delle comunicazioni telefoniche e telematiche e sull’acquisizione dei “dati esterni” (es. dati anagrafici, tabulati, ecc.), con un termine massimo – assente nella precedente disciplina – per la distruzione dei dati acquisiti nel corso dell’attività e per la consegna del verbale delle operazioni al procuratore generale”. “In base alla legge n. 124/2007, – sottolinea ancora il sottosegretario – l’Autorità delegata è obbligata a effettuare un vaglio preventivo sulle richieste di intercettazioni, finalizzandole alla difesa dell’indipendenza, dell’integrità, della sovranità della Repubblica e delle istituzioni democratiche, per mettere al riparo da ogni minaccia, attività eversiva e forma di aggressione criminale e terroristica, attività di spionaggio e di proliferazione concernenti materiali strategici. A seguito del rilascio della delega da parte dell’autorità politica, i direttori delle Agenzie formulano la richiesta di autorizzazione delle intercettazioni al Procuratore generale. Nei 7 mesi di attività del Governo, il rilascio della delega è stato improntato a un’analisi puntuale e rigorosa dei requisiti e delle condizioni previste dalla legge, sia per la stretta attinenza delle motivazioni alle finalità di ricerca informativa, sia per l’individuazione dei soggetti nei confronti dei quali si indirizzavano le attività di intercettazione”.
    ‘DISPONIBILITÀ A GUERINI A RIFERIRE AL COPASIR'”Poiché il senatore Matteo Renzi evoca uno scenario che, se vero, sarebbe gravissimo, l’autorità giudiziaria valuterà ogni eventuale accertamento, a garanzia delle istituzioni e dell’ordinamento democratico. Per quanto di mia competenza, ho già comunicato al presidente del Copasir Lorenzo Guerini la disponibilità a fornire ogni utile informazione, qualora ne ravvisi l’opportunità”. Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, facendo riferimento ad un’intervista del leader di Italia Viva Matteo Renzi. L’ex premier parlando di un passaggio del libro di Bisignani in cui si fa riferimento a delle intercettazioni da parte dei servizi a giornalisti e politici sottolinea come l’esecutivo sia davanti ad un bivio: “Il Governo e l’Autorità delegata Alfredo Mantovano – osserva – sono davanti a due sole strade possibili: dire che è stata scritta una bugia, smentendo ufficialmente. Oppure venendo immediatamente a spiegare al Copasir cosa è accaduto”.
       

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    Arriva la stretta ai poteri della Corte dei Conti

     Il governo ha formalizzato la presentazione di un emendamento sui poteri della corte dei Conti al decreto sulla PA. Lo ha annunciato in apertura di seduta Walter Rizzetto, presidente della commissione Lavoro della Camera che esamina il decreto con la commissione Affari Costituzionali.    La proposta di modifica a firma dell’esecutivo contiene due norme diverse riguardanti i controlli della Corte dei Conti. La prima è una proroga di un anno fino al 30 giugno 2024 del cosiddetto scudo sulle norme riguardanti il danno erariale. Su questo punto il ministro Raffaele Fitto ha precisato che “la proroga era già stata attuata dai governi Conte e Draghi”
    La seconda norma invece sottrae il cosiddetto controllo concomitante, cioè in itinere, della Corte dei Conti su tutte le spese dei fondi del Pnrr. Il controllo concomitante è quello, secondo quanto prevede la legge, che può essere chiesto dalle Commissioni parlamentari.    

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    Schlein: ‘Mettetevi comodi, noi non ci fermiamo’

    – “Il cambiamento non è un pranzo di gala. Mettetevi comodi, abbiamo un lavoro lungo da fare. Noi non ci fermiamo. Abbiamo da ricostruire una prospettiva dando speranza al Paese. Facciamolo tenendo botta”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein in una diretta Instagram.
    “Vengano in parlamento a riferire cosa vogliono fare sul Pnrr – ha detto precisando che “il governo sta rallentando l’attuazione, mettendo in difficoltà i comuni e rischiando di farci perdere un’occasione storica. Non possiamo accettare che i fondi vengano sottratti a finalità previste andando in un’altra direzione. Togliere i fondi dai nidi per metterli sulla produzione di armamenti per noi non è accettabile, il Pd ha presentato emendamenti al Parlamento europeo su questo tema”. Sulla guerra in Ucraina il Pd “ha due punti fermi: non abbiamo dubbi sul pieno supporto all’Ucraina con ogni mezzo necessario per la difesa, così come siamo favorevoli all’avanzamento di una difesa comune europea”, ha aggiunto, ribadendo che “non è accettabile usare le risorse del Pnrr per produrre munizioni ed armamenti”.
    “Stiamo ancora aspettando la nomina del commissario” per la ricostruzione delle zone alluvionate. “Serve chi conosce i territori e non si potrebbero capire scelte diverse se non dettate da interessi di bottega o politici. Il governo faccia in fretta”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein in una diretta Instagram

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    Senato approva dimissioni Cottarelli con 113 voti a favore

    (ANSA) – ROMA, 31 MAG – L’Aula del Senato accetta le
    dimissione da parte del senatore del Pd Carlo Cottarelli con 113
    voti favorevoli, 31 contrari e 3 astenuti.   
    “Ringrazio il Pd per aver capito le motivazioni – sono le
    parole di Cottarelli subito dopo la votazione – ringrazio anche
    la maggioranza che non ha prolungato i tempi di queste mie
    dimissioni con un no. Il lavoro che state facendo è fondamentale
    per questo Paese. Il Senato, il Parlamento sono il baluardo
    della democrazia è fondamentale per questo paese. Scusate se io
    vado a farne un altro”. Un applauso dell’Assemblea saluta il
    senatore dimissionario. (ANSA).   

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    Regeni: Fico, Tajani non può farsi prendere in giro da Al-Sisi

    (ANSA) – ROMA, 31 MAG – “Con l’Egitto non possono esserci
    rapporti normali, perché significherebbe uno schiaffo alla
    nostra Repubblica. Chi crede nella patria dovrebbe pretendere
    verità e giustizia. Dal governo arrivano invece brutti segnali,
    avevamo chiesto di fare di tutto per avere l’elezione di
    domicilio dei quattro imputati per l’omicidio di Giulio, ma non
    è stato fatto nulla. Per l’Egitto è una pagina chiusa, per il
    nostro Paese non può essere così, il processo deve andare
    avanti. Il nostro ministro degli Esteri non può farsi prendere
    in giro in questo modo da Al-Sisi ma deve lottare per la dignità
    del nostro Paese”. Lo ha detto l’ex presidente della Camera
    Roberto Fico intervenendo al sit-it fuori dal tribunale di Roma
    in occasione dell’udienza del processo Regeni. (ANSA).   

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    Maternità surrogata: sì Commissione a reato universale

    (ANSA) – ROMA, 31 MAG – La Commissione Giustizia della Camera
    ha concluso il voto degli emendamenti alla proposta di legge che
    dichiara la gestazione per altri reato universale, cioè
    perseguibile anche se commesso all’estero. E’ stato approvato in
    particolare un emendamento della maggioranza che prevede la
    punibilità dei soli cittadini italiani. Le opposizioni hanno
    votato contro.   
    Il via libera formale, con il mandato al relatore dopo il
    parere delle altre Commissioni sarà dato la prossima settimana.   
    (ANSA).   

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    Maternità surrogata, sì Commissione a reato universale

    La Commissione Giustizia della Camera ha concluso il voto degli emendamenti alla proposta di legge che dichiara la gestazione per altri reato universale, cioè perseguibile anche se commesso all’estero. E’ stato approvato in particolare un emendamento della maggioranza che prevede la punibilità dei soli cittadini italiani. Le opposizioni hanno votato contro. Il via libera formale, con il mandato al relatore dopo il parere delle altre Commissioni sarà dato la prossima settimana.

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    Roccella, codice delle imprese per le mamme avrà una piattaforma dedicata

     Poiché la natalità è “un obiettivo prioritario di questo governo, e il welfare aziendale è un punto cardine della strategia che intendiamo mettere in atto, accanto alla Certificazione della Parità di Genere prevista dal Pnrr abbiamo promosso un Codice di Autodisciplina di Imprese Responsabili in favore della maternità, ad adesione volontaria e privo di adempimenti e oneri burocratici, che avrà una piattaforma dedicata e verrà sottoposto nelle prossime settimane alle parti sociali e alle organizzazioni datoriali e di categoria anche come contributo alle relazioni industriali”. Lo ha detto la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella durante il question time rispondendo ad una interrogazione di Noi Moderati.
    “Intendiamo inoltre creare – ha spiegato – uno spazio di comunicazione online e un evento in presenza almeno una volta all’anno, così che il Codice sia diffuso tra le imprese che fanno welfare aziendale e negli enti bilaterali che gestiscono piani di sostegno alla genitorialità. Il codice, che proprio ieri ha registrato la prima adesione ufficiale da parte di un’azienda storica come la Plasmon, si articola su tre capisaldi: la continuità di carriera delle madri, la prevenzione e cura dei bisogni di salute, l’adattamento dei tempi e modi di lavoro con un sistema di valutazione ancorato sempre meno al vincolo spazio-temporale e sempre più al raggiungimento degli obiettivi. Tutto questo nella convinzione che il sostegno alla maternità passi da un nuovo approccio organizzativo ma anche culturale, che ne riconosca e premi il valore sociale”.