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    Conte, riforma giustizia porta impunità in omaggio al Cav

    (ANSA) – ROMA, 15 GIU – “Dopo lo stop di questi giorni dei
    lavori parlamentari per la morte di Berlusconi, oggi l’emergenza
    del governo è un Cdm per esaminare un ddl sulla giustizia. Dalle
    anticipazioni ricaviamo che la riforma introdurrà nuovi spazi di
    impunità, indebolendo i presidi contro la corruzione, oltre a
    colpire il diritto all’informazione. Abolendo l’abuso d’ufficio
    e limitando altri strumenti contro il malaffare si dimostra di
    non avere a cuore la tutela della legalità e del diritto alla
    giustizia”. Lo afferma il leader del M5s, Giuseppe Conte
    sottolineando che tutto questo avviene “per omaggiare la
    memoria” di Berlusconi. (ANSA).   

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    Inchiesta Pescara, voci su dimissioni Masci, lui smentisce

    (ANSA) – PESCARA, 15 GIU – “Sono appena rientrato a Pescara
    ed ho bisogno di 24 ore per comprendere quanto avvenuto. Domani
    in conferenza stampa illustrerò la mia posizione, ma smentisco
    categoricamente possibili dimissioni.” Il sindaco di Pescara
    Carlo Masci, dopo aver partecipato a una missione istituzionale
    in Israele e ieri ai funerali di Silvio Berlusconi a Milano, è
    rientrato stamani a Palazzo di città dove è stato accolto dalle
    inevitabili ripercussioni dell’indagine che, lunedì scorso, ha
    portato all’arresto del dirigente del Settore Lavori Pubblici
    Fabrizio Trisi e dell’imprenditore Vincenzo De Leonibus, tra i
    17 indagati per un presunto giro di mazzette e droga nel settore
    Lavori Pubblici al Comune di Pescara.   
    In mattinata si era sparsa voce anche sulle possibili
    dimissioni del sindaco – non coinvolto nell’inchiesta della
    Procura di Pescara – il quale, dopo un rapido confronto con il
    presidente del Consiglio Comunale Marcello Antonelli, si è
    affrettato a sgomberare qualsiasi dubbio. Domani conferenza
    stampa in Comune, non prima di avere studiato le carte
    dell’inchiesta. Intanto l’opposizione chiede un Consiglio
    comunale straordinario e il Pd, in una lettera, pone al sindaco
    una lista di 14 domande per chiarire la situazione. (ANSA).   

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    Il Papa, gli anziani non siano lasciati soli

    (ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 15 GIU – Il Papa torna a
    chiedere che gli anziani non siano lasciati soli e che si
    saldino i rapporti tra le generazioni. Dio desidera che “i
    giovani rallegrino i cuori degli anziani, e che attingano
    sapienza dai loro vissuti. Ma, anzitutto, il Signore desidera
    che non lasciamo soli gli anziani, che non li releghiamo ai
    margini della vita, come purtroppo oggi troppo spesso accade”,
    afferma il Papa nel Messaggio per la Giornata dei Nonni e degli
    Anziani che sarà celebrata il 23 luglio.   
    “Il Signore spera che i giovani, incontrandoli – scrive il
    Papa riferendosi agli anziani -, accolgano la chiamata a
    custodire la memoria e riconoscano, grazie a loro, il dono di
    appartenere a una storia più grande. L’amicizia di una persona
    anziana aiuta il giovane a non appiattire la vita sul presente e
    a ricordarsi che non tutto dipende dalle sue capacità. Per i più
    anziani, invece, la presenza di un giovane apre alla speranza
    che quanto hanno vissuto non vada perduto e che i loro sogni si
    realizzino”. (ANSA).   

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    Carceri:Mattarella,rispettare la dignità umana e i diritti

    (ANSA) – ROMA, 15 GIU – “Rendere rispettosa della dignità
    della persona la restrizione, anche temporanea, della libertà
    derivante dall’applicazione di norme di legge poste a protezione
    del consorzio civile”. Lo afferma il presidente della Repubblica
    Sergio Mattarella in un messaggio inviato al Garante nazionale
    dei diritti delle persone detenute o private della libertà
    personale Mauro Palma, in occasione della relazione al
    Parlamento.   
    Quella del Garante è un’attività “svolta contemperando la
    funzione di prevenzione con quella propositiva al fine di
    garantire la piena applicazione dei principi costituzionali a
    tutela dei diritti individuali”, aggiunge. (ANSA).   

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    Il feretro di Berlusconi lascia Arcore, sarà cremato in Piemonte

    (ANSA) – MILANO, 15 GIU – Il corteo di vetture con il carro
    funebre che trasporta il feretro di Silvio Berlusconi è uscito
    poco fa dai cancelli di Villa San Martino ad Arcore diretto al
    Tempio Valenziano Panta Rei, in provincia di Alessandria, dove
    in giornata avverrà la cremazione. Le ceneri, secondo quanto si
    è appreso, torneranno a Villa San Martino per essere riposte nel
    mausoleo fatto costruire dal leader di Forza Italia dallo
    scultore Pietro Cascella. (ANSA).   

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    Mattarella, autonomia e indipendenza toghe indiscutibili

    (ANSA) – ROMA, 15 GIU – “L’art. 104 della Costituzione
    riconosce all’ordine giudiziario l’autonomia e l’indipendenza da
    ogni altro potere. Sono presidi indiscutibili attraverso i quali
    la giurisdizione può assicurare, senza condizionamenti,
    l’imparziale applicazione della legge”. Lo ha detto il
    presidente Sergio Mattarella parlando al Quirinale con i
    magistrati ordinari in tirocinio.   
    “Alla Magistratura è affidata dalla Costituzione la tutela dei
    diritti, attraverso l’applicazione della legge. Sono compiti
    volti a garantire l’uguaglianza e la pari dignità delle persone,
    valori fondamentali in uno Stato democratico. Desidero ricordare
    che la consapevolezza di così alta funzione fa parte del
    patrimonio etico della Magistratura, la cui traditio è affidata
    all’Ordine giudiziario nel suo complesso, che è quindi tenuto
    anche a mantenere costante e rigorosa attenzione ai
    comportamenti dei suoi singoli componenti”, ha aggiunto. (ANSA).   

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    Cori e applausi per l’ultimo saluto a Berlusconi

    Ha descritto Silvio Berlusconi nella sua essenza l’omelia con cui l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, lo ha ricordato durante i funerali di Stato celebrati nel Duomo di Milano. Un “uomo politico” e dunque “di parte”, un “uomo d’affari”, un “personaggio sempre sulla scena” con “ammiratori e detrattori” ma anche un uomo “capace di attraversare i momenti difficili”, capace di “amare la vita”, di “vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere”, capace “di amare e desiderare di essere amato”. L’uscita di scena di Berlusconi è stato come tutta la sua vita: un grande evento mediatico, a televisioni unificate, e insieme un momento estremamente personale con la famiglia e gli amici di una vita accanto. Alla destra della navata centrale la compagna Marta Fascina, pallidissima accanto a lei Marina Berlusconi, entrambe commosse fino alle lacrime a più riprese, e poi Pier Silvio, Barbara, Eleonora, Luigi, il fratello Paolo e appena dietro le loro famiglie e Maria De Filippi, in bianco, una delle poche a non aver scelto un look total black. L’ex moglie Veronica Lario (assente la prima consorte Carla Dall’Oglio), l’ex fidanzata Francesca Pascale e gli amici di una vita Marcello Dell’Utri, Adriano Galliani, Gianni Letta e Fedele Confalonieri, il medico Alberto Zangrillo. E dietro ancora i vertici di Fininvest, Mediaset, Publitalia, personaggi come Gerry Scotti, Alba Parietti, le Iene, Barbara D’Urso, Iva Zanicchi e anche Lele Mora.

    Agenzia ANSA

    Ricordo laico di Delpini, ‘ora solo l’uomo e il giudizio di Dio’ (ANSA)

    Dall’altro lato della navata le istituzioni: a partire dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con accanto l’Emiro del Qatar Tamim bin Hamad, il presidente dell’Iraq Abdul Latif, i due reggenti di San Marino, i presidenti di Senato e Camera Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, la premier Giorgia Meloni, con accanto la presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra, il presidente della Lombardia Attilio Fontana e il sindaco Giuseppe Sala. Dietro ancora il premier ungherese Viktor Orban, oltre 32 membri del governo, Paolo Gentiloni in rappresentanza della Commissione Europea, gli ex premier Mario Monti e Mario Draghi, alla fine vicino alle lacrime, Matteo Renzi, una serie di governatori fra cui il presidente del Friuli-Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, ma anche Cirio dal Piemonte, Toti dalla Liguria, e Michele Emiliano, presidente di centrosinistra della Puglia. Per il Pd è arrivata Elly Schlein, in tailleur nero come Meloni, e con lei Piero Fassino, Francesco Boccia e la capogruppo alla Camera Chiara Braga. Dietro, nella stessa fila del presidente del Ppe Manfred Weber, la capogruppo al Senato Licia Ronzulli. Nel transetto Umberto Bossi, il fondatore della Lega Nord accompagnato dal figlio Renzo, venuto ad onorare l’alleato di una vita, il mondo dello sport con il Monza, il presidente del Milan Paolo Scaroni, dell’Inter Zhang, del Napoli De Laurentis e della Lazio Lotito, e ancora Boban della UEFA, Demetrio Albertini per la Figc, il capo del Coni Giovanni Malagò e, ovviamente Arrigo Sacchi, Allegri, Capello L’elenco potrebbe continuare con il mondo dell’economia e della finanza perché Berlusconi è stato tante cose insieme. Non c’è stato nessun intervento oltre a quello dell’arcivescovo, anche se la famiglia aveva pensato di affidare un ricordo a Marina, perché la tradizione del Duomo non lo prevede.

    Alla fine in chiesa sono entrate solo le persone segnate in lista, mentre tutti gli altri sono dovuti rimanere in piazza per seguire i funerali dai maxischermi. In quindicimila sono arrivati, tanti con le bandiere del Milan ad applaudire, anche alla fine dell’omelia, e a scandire slogan per Berlusconi, come quando in piazza Duomo arrivavano a festeggiare la vittoria del campionato o della Champions. La famiglia sul sagrato ha ringraziato commossa e a lui sarebbe piaciuto di sicuro.

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    Marta nel pantheon di famiglia, mano nella mano con Marina

    Sono state quasi l’alfa e l’omega nella vita di Silvio Berlusconi e insieme, e vicinissime, gli hanno detto addio. Sedute accanto in prima fila, tenendosi per mano entrando, e fianco a fianco uscendo.
    Marina Berlusconi e Marta Fascina hanno pianto e accompagnato il feretro del padre dell’una, e del quasi marito dell’altra, nel Duomo di Milano. Ventiquattro anni le dividono, ma nel giorno dei funerali la primogenita dell’uomo che si è inventato la tv privata, le case di Milano 2 fino a quella discesa in campo lunga quattro governi, ha fatto entrare l’ultima fidanzata del Cav nel ‘pantheon’ di famiglia.
    In chiesa, nella stessa fila riservata ai cinque figli (disposti in ordine cronologico), e simbolicamente vicinissima ai mondi Fininvest e Mondadori che loro rappresentano. E chissà se con un ruolo di peso anche in quel partito, Forza Italia, da cui la famiglia non intende sfilarsi per continuare a sostenerlo economicamente, fa sapere. Un impegno ad andare avanti uguali a prima, che vale anche per Mediaset. Lo chiede Pier Silvio ringraziando i dipendenti di Mediaset dopo le esequie: “Da domani torniamo a essere un’azienda viva, piena di energia e forza come è stata tutta la sua vita”, dice da amministratore delegato e da figlio di cotanto padre. Ma la giornata è tutta delle donne. E forse di una in particolare, Marta. Ed è Marina a ‘incoronare’ la deputata azzurra entrata all’improvviso nel cerchio magico di Silvio e che gli è stata accanto fino all’ultimo.
    L’atto avviene sotto gli occhi di tutti. Curiosi in piazza, presenti in chiesa e soprattutto davanti alle telecamere che trasmettono i funerali di Stato. Le stesse che indugiano a lungo sul viso della trentenne, che probabilmente lo intuisce. In tailleur nero e camicia blu – forse in onore del compagno, che amava quell’abbinamento – con l’unico strappo alle sembianze da vedova, per il colletto a ruches. Non ha mascara nè rossetto.
    Qualcuno la paragona a Eva Kant per lo chignon biondo. Gli occhi fissi. Concentrati sulla bara coperta di rose, e bagnati ogni tanto dalle lacrime che le scendono. Dietro di loro sono seduti i suoi genitori. Non trattiene il pianto nemmeno Marina, tutta in nero. Più misurato Pier Silvio in jeans e anche Barbara ed Eleonora che spicca per la veletta nera e la mise da anni ’50 e Luigi, in completo grigio. Piange, accogliendo la bara, anche Paolo, il fratello di Berlusconi.
    Oltre lui, più defilata, si scorge l’altra donna che rapì il cuore del Cav: Veronica Lario, quella seconda moglie e madre degli ultimi tre figli che lo attaccò apertamente denunciando “le vergini in pasto al drago”, ospiti delle ‘cene eleganti’ del premier di allora. Fu l’inizio della fine, sicuramente tra loro con un divorzio burrascoso ed economicamente pesantissimo, ma anche per il filone di inchieste contro il 4 volte premier. Manca la prima consorte Carla Dall’Oglio, autrice però di un necrologio molto tenero, mentre c’è Francesca Pascale che resta in silenzio. Tra i banchi riservati ai ministri c’è Elisabetta Casellati, l’ex presidente del Senato e oggi ministra che ricorda: “ero in Forza Italia nel ’94 e ci sono oggi”. Unica ancora eletta della prima ora. Molto più lontana – in dodicesima fila – è seduta Licia Ronzulli, capogruppo azzurra al Senato e, secondo le malelingue, ormai spodestata dal ruolo di fedelissima di Berlusconi. Segno della nuova influenza esercitata dalla Fascina, è la vulgata.    

    Agenzia ANSA

    Non c’era Carla Dall’Oglio, sua prima moglie e madre di Marina e Pier Silvio (ANSA)